Avete spento il TG anche voi? Con la guerra in Ucraina o con quella in Palestina, ad un certo momento è diventata inascoltabile la propaganda dei media. Provate smarrimento e isolamento a causa della narrativa unilaterale, delle liste di proscrizione e dell’assenza di voci critiche? Se avete paura di questa post-democrazia – nel nostro paese e nella vicina UE – scendete in piazza il prossimo 15 marzo a Bellinzona con ritrovo alle 14.30 in Largo Elvezia sul Viale Stazione. Il Partito Comunista ha indetto la manifestazione “No alla NATO, sì alla PACE”. Ricominciare dalla piazza, dalla presenza fisica e non virtuale, per dire basta alle guerre!
Anzi, sappiamo che le guerre sono evitabili e a provocarle è la macchina di morte della NATO, che non doveva più esistere dalla scomparsa del Patto di Varsavia. Diciamolo tutti insieme che la Svizzera deve essere neutrale: nel senso di ritirare il nostro sostegno agli USA, di mantenere relazioni con tutti i paesi, di non prestarci a sanzioni paradossali (il paradosso è che indeboliscono chi le emana più di chi vorrebbero colpire).
Il senso che danno alla neutralità i candidati e le candidate alle elezioni in Georgia e Romania, che i nostri media etichettano con malizia come filorussi, e che l’UE senza nessuna autorità ha intralciato. Neutralità per i comunisti e le comuniste è non ingerenza nelle questioni interne agli altri stati. Neutralità è non mandare a morire i giovani coscritti e neanche sprecare il loro tempo in Kosovo. Quella neutralità che abbiamo rimpianto a Burkhalter da quando c’è Cassis.
Usciamo allo scoperto, con braccia incrociate e cori per far sentire che c’è chi la pensa diversamente. Non siamo una popolazione pronta a rinunciare facilmente ai propri diritti e a firmare cambiali in bianco per alleanze suicide con i membri della NATO e con l’UE che ha subìto l’attentato ecologico ed economico di Nordstream 2 senza fare una piega.
La democrazia è in bilico: guardate il Patto di stabilità usato prima per stritolare lavoratori e lavoratrici greci, italiani, spagnoli, portoghesi mentre se serve per la spesa bellica, a piacere di Von der Leyen si può sospendere. Il Covid ha evidenziato il rischio di svolta autoritaria e non poter tornare a votare sull’aumento dell’età pensionabile delle donne lascia tanti dubbi su quella previsione sbagliata di ben 4 miliardi. Lottiamo per la libertà contro chi attizza i conflitti prodromici della terza guerra mondiale. La Svizzera fuori dall’UE e fuori dalla NATO!