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Mettere fine ai livelli, tornare ad investire nella scuola: ecco le priorità dei comunisti!

A pari capacità, “gli allievi di estrazione sociale più elevata e di nazionalità svizzera risultano maggiormente presenti rispetto agli altri allievi nel corso attitudinale della scuola media. Queste stesse categorie le ritroviamo successivamente sovrarappresentate al Liceo e appaiono anche più inclini a ricorrere alle lezioni private”. Tradotto: gli allievi di origine benestante continuano ad essere avvantaggiati sul piano scolastico, sia durante la scolarità obbligatoria che in seguito. E non si tratta di illazioni egualitariste, bensì di dati tratti dal monitoraggio del sistema educativo ticinese regolarmente realizzato dalla SUPSI.

È per queste ragioni che il Partito Comunista ha sostenuto con convinzione l’iniziativa popolare lanciata dai sindacati VPOD e SISA per superare il sistema dei livelli alla scuola media ed ha approvato in parlamento ogni proposta, anche minima, per avvicinarsi a questo improrogabile traguardo. In questo, il PC ha dimostrato la propria serietà e la propria coerenza con il suo programma, a differenza dei sofisti dell’estrema sinistra che solo un anno fa avevano fatto naufragare la sperimentazione proposta dal DECS (i voti di MPS erano infatti stati quelli decisivi). Fortunatamente, ad inizio febbraio il parlamento cantonale ha approvato l’avvio di una sperimentazione di tre anni, che potrebbe finalmente sbloccare questo importante cantiere.

Sullo sfondo rimane però sempre l’annosa questione del finanziamento del sistema scolastico: è infatti questo lo snodo cruciale per riuscire a garantire un generale miglioramento dell’istruzione in Ticino. Fa ad esempio sorridere pensare come coloro che oggi si fanno paladini di un rafforzamento dell’insegnamento del tedesco, siano gli stessi che nel 2014 – in nome dei “sacrifici” da compiere per risanare le casse dello Stato – avevano escluso questa lingua dai piani di studio di ben 15 formazioni professionali. Il PC si presenta a queste elezioni come una vera e decisa alternativa a questa politica di austerità e di classismo educativo, senza limitarsi però ai proclami altisonanti come fanno altri a sinistra, ma costruendo soluzioni condivise per un rafforzamento della scuola pubblica e per garantire il diritto allo studio, attraverso la diminuzione degli allievi per classe, il potenziamento del sostegno pedagogico e dei servizi extrascolastici. Queste sono le vere priorità per assicurare ai nostri allievi l’istruzione di qualità che meritano e che il Ticino può senz’altro permettersi.

Zeno Casella

Zeno Casella, classe 1996, è consigliere comunale a Capriasca per il Partito Comunista. Tra il 2015 e il 2020, è stato coordinatore del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA).