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Maggiore accessibilità al trasporto pubblico: lo chiedono 1600 firme!

Aris Della Fontana (a destra) consegna le firme a Carmelo Mazza, responsabile della Cancelleria Cantonale.
Aris Della Fontana (a destra) consegna le firme a Carmelo Mazza, responsabile della Cancelleria Cantonale.

Lo scorso lunedì, in mattinata, presso la Cancelleria cantonale di Bellinzona, il movimento giovanile del Partito Comunista (PC) ha consegnato una petizione, corredata da 1’600 firme, con la quale si richiede la gratuità del trasporto pubblico sul territorio cantonale per i giovani in formazione (studenti e apprendisti) e per gli anziani che percepiscono la complementare AVS. Una petizione, questa, che riprende parzialmente una proposta del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) datata 2007. Quest’ultima era poi stata bocciata dal Gran Consiglio ticinese nella scorsa legislatura a causa di veti incrociati in cui anche il Partito Socialista (guidato allora dall’attuale consigliere di Stato Manuele Bertoli) si era piegato suscitando riprovazione alla sua sinistra.

La petizione dei giovani comunisti era già stata annunciata ufficialmente in una conferenza stampa tenutasi nel mese di febbraio 2011, ed era poi stata ribadita pubblicamente attraverso una manifestazione ecologista indetta proprio in quel periodo, era il 26 febbraio, dalla Gioventù Comunista e a cui avevano aderito una ventina di organizzazioni, fra cui l’Associazione Traffico e Ambiente (che già aveva sostenuto il SISA nel 2007). “Un fronte unito che attesta quanto il tema della salvaguardia dell’ambiente ed in generale dell’ecosistema del nostro Cantone, complice l’allarme inquinamento, sia sentito” spiega il coordinatore dei giovani comunisti Aris Della Fontana. La manifestazione, che aveva riunito un centinaio di persone in Piazza Collegiata a Bellinzona, aveva rimarcato non solo il legame inscindibile che sussiste fra lo sviluppo di una rete di trasporti pubblici soddisfacente e la limitazione dei livelli d’inquinamento dell’aria, ma anche la necessità di quella che nel Partito Comunista viene chiamata “Svolta Eco-Socialista”, ossia la capacità di unire la lotta per i diritti sociali tipica dei comunisti, con una lotta contro l’abuso delle risorse naturali. Un impegno anche di rinnovamento dell’azione della sinistra nel XXI secolo.

“Riteniamo prioritario – continua Della Fontana – che si costituisca una reale alternativa al trasporto privato e ciò deve per forza di cose passare da un investimento nell’accessibilità del trasporto pubblico affinché la possibilità di usufruire di tale servizio sia incrementata”. La petizione appena consegnata al governo s’inserisce di fatto nel lavoro di informazione e di sensibilizzazione che la Gioventù Comunista sta sviluppando da diverso tempo: “questo lavoro – approfondisce sempre il coordinatore Aris Della Fontana – in diretto contatto con il territorio permette di rendere cosciente la popolazione circa le problematiche che attualmente concernono il settore del trasporto pubblico a livello sia cantonale che nazionale, connettendo tali deficit politici anche alle circostanze ambientali. Il perno centrale della questione vede infatti la fondamentale reciprocità fra le tematiche ambientali e le tematiche sociali che, unite, vanno a costituire uno scenario in cui non é possibile effettuare dei miglioramenti concreti escludendo dal processo analitico-propositivo uno dei due elementi: tale impostazione determina la scelta di effettuare una precisa e chiara svolta eco-socialista”.

Attraverso tale petizione i giovani comunisti, insomma, intendono contribuire a costruire uno scenario in cui vi sia una concreta promozione delle rete dei trasporti pubblici in Ticino: ciò, unitamente ad una maggiore capillarità del servizio, sia in termini qualitativi che quantitativi, delle linee. Spiega ancora Della Fontana: “E’ una necessità per il contesto cantonale e per le zone rurali in particolare”. Ma attenzione a non credere che il problema sia unicamente periferico: “Per muoversi da Castione alle Semine occorre un’ora e mezza con il bus” chiariscono i giovani comunisti, che nel recente passato hanno lanciato e consegnato alle autorità altre due petizioni ben recepite dalla popolazione: rispettivamente “Per una formazione professionale sensibile al risparmio energetico” e “No alla soppressione delle linee regionali”.

In una nota stampa i giovani militanti del Partito Comunista sostegono inoltre che: “in un periodo fortemente caratterizzato da una crisi economica che non sembra voglia farsi da parte, la promozione dell’accessibilità al trasporto pubblico, per molte famiglie, favorirebbe l’alleggerimento del proprio impegno economico nelle spese relative alla mobilità: una misura concreta che andrebbe a costituire un importante paracadute sociale per arginare l’erosione del potere d’acquisto delle classi popolari in particolare”.

 

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