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Cannabis: informare e sensibilizzare é l’unica soluzione!

Aris Della Fontana é candidato al Consiglio Nazionale per il Partito Comunista

In Ticino, nel corso degli anni, si sono susseguiti diversi episodi relativi a denunce e persecuzioni legali nei confronti di persone che consumavano e vendevano della canapa. L’obiettivo delle autorità, teoricamente, sarebbe stroncare a suon di retate e perquisizioni ogni forma di consumo e spaccio di tale sostanza stupefacente.

Questo atteggiamento nei confronti della questione ha mostrato di avere evidenti limiti e, del resto, la semplice constatazione che, con il passare del tempo, la canapa non é passata di moda, é sufficiente per comprendere quanto tale approccio sia inappropriato. Infatti, focalizzare l’attenzione e l’impegno quasi esclusivamente su un’impostazione di natura repressiva, che é costituita da elementi quali il divieto e l’imposizione, non pone rimedio alla situazione, bensì, spesso, contribuisce a peggiorare il contesto in cui le autorità si trovano a dover lavorare.

La risoluzione delle diverse problematiche legate alla questione deve per forza di cose passare da un progetto politico chiaro volto alla depenalizzazione dell’uso di canapa. Così facendo, inoltre, si assesterebbe un colpo diretto ad un mercato sommerso degli stupefacenti alquanto pericoloso e vero perno centrale della questione. Infatti appare evidente come pensare di risolvere tali questioni concentrando l’attenzione e la sorveglianza sui “piccoli” spacciatori sia una vana illusione. Bisogna bensì andare andare a scovare coloro i quali nutrono corposi interessi economici dal commercio e dallo spaccio di tali stupefacenti.

In concomitanza con queste coraggiose decisioni politiche é fondamentale e necessario iniziare un dialogo concreto, serio e responsabile con i giovani adolescenti, volto in primo luogo alla prevenzione. Questo tipo di riforme costituiscono, in chiave futura, una scelta strategica realista e lungimirante.

Dato che il primo incontro con gli stupefacenti avviene nella maggior parte dei casi nell’età giovanile, é necessario sviluppare e potenziare progetti di sensibilizzazione, di informazione e di prevenzione – senza però cadere nel moralismo – all’interno delle strutture scolastiche.

Occorre inoltre favorire la creazione di spazi d’autogestione ricreativa, nel quale i giovani possano socializzare e che sostituiscano la nociva influenza che opera sui giovani la cultura del consumismo.

È infine importante rimarcare che, se vogliamo veramente risolvere alla radice queste problematiche, è necessario lavorare sulle cause di fondo che portano un giovane a rifugiarsi – arrivando successivamente ad esserne dipendente – nelle droghe. Il malessere e l’emarginazione sociale, le scarse opportunità lavorative e sempre più precarie, gli spazi aggregativi che mancano ed in generale una politica che tende a disinteressarsi delle istanze giovanili, sono elementi che pesano all’interno di un bilancio complessivo relativo alla figura, alla condizione ed allo status del giovane nella nostra società.

È quindi fondamentale riaprire il dibattito sulla depenalizzazione delle droghe leggere ed investire a favore degli spazi aggregativi autorganizzati dai giovani.

Aris Della Fontana,

Candidato del Partito Comunista al Consiglio Nazionale

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