Stratfor appare come una organizzazione che si occupa di giornalismo d’inchiesta. In realtà si tratta di un’agenzia di intelligence che opera al servizio non solo di alcune multinazionali (ad esempio la Bhopal’s Dow Chemical Co.) ma che soprattutto lavora per conto del governo di Washington, in modo particolare per la Defense Intelligence Agency (DIA), la principale agenzia di spionaggio militare per l’estero degli Stati Uniti, a cui si aggiunge anche il Department of Homeland Security (DHS) direttamente legata al Gabinetto del Presidente americano.
Da tempo Wikileaks sta pubblicando varie e-mail confidenziali che gli agenti di Stratfor si inviavano con informazioni sulle loro attività e soprattutto sui loro uomini di fiducia. Siamo andati a controllare i dati sulla Turchia, paese che in luglio è balzato alla cronaca per il tentativo di colpo di stato e per la repressione che ne è seguita. I nomi che escono sono interessantissimi…
Con il nome in codice TR 706 risulta al servizio degli Stati Uniti l’attuale vice-presidente del Partito Repubblicano del Popolo (CHP), sezione turca dell’Internazionale Socialista, Sezgin Tanrikulu, vicinissimo al separatismo curdo e avvocato del leader del PKK Abdullah Öcalan. L’informazione, che non è stata smentita dal CHP, ha messo in grave imbarazzo il Partito, oggi principale forza di opposizione al presidente Erdogan in parlamento. Avere legami con l’imperialismo americano non è infatti un bel biglietto da visita per un partito che si vuole erede della rivoluzione kemalista.
Un altro collaboratore dei servizi segreti di Washington pare essere Abdulhamit Bilici, direttore dell’Agenzia Stampa Cihan e membro della setta islamista di Fethullah Gülen accusata di essere all’origine della sollevazione del luglio scorso. Anche il diplomatico Alper Coskun risulta essere nell’organigramma come spia americana con il nome in codice TR 707: stava per assumere il ruolo di portavoce del ministero degli esteri di Ankara, ma è stato scoperto e arrestato.