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No alla xenofobia, ma soprattutto no alla gabbia dell’UE!

“Il voto popolare sulla Brexit ha inferto uno splendido colpo all’imperialismo britannico da parte dei lavoratori” – a dirlo è il Partito Comunista della Gran Bretagna (CPGB-ML). Sfortunatamente, però, molti di coloro che hanno votato per questa giusta opzione, sono stati influenzati dalla propaganda xenofoba dei partiti di estrema destra.

Si è trattato di uno sgradevole aspetto che è stato poi molto pubblicizzato dai media liberal ed europeisti durante la campagna precedente al voto, così da convincere alcuni cittadini in assoluta buona fede e contrari anche loro al neo-liberismo, a votare tuttavia per rimanere nell’UE (cioè il regno dell’austerità e delle liberalizzazioni economiche) non certo per simpatia verso Bruxelles, ma semplicemente pur di evitare di venir associati ai partiti razzisti che venivano portati alla ribalta mediatica.

L’europeismo, in quanto imperialista, è razzista!

I comunisti britannici hanno spiegato che, nel fare questa scelta moralmente comprensibile, tuttavia, questi cittadini stavano compiendo un errore politico. Essi, infatti, hanno rafforzato un male ancora più invasivo di quello che intendevano contrastare, e cioè gli interessi guerrafondai (che sono anch’essi razzisti, poiché le guerre distruggono la sovranità dei popoli colpiti!) e pesantemente neo-liberisti dell’UE. In pratica l’imperialismo di Bruxelles è molto più pericoloso per la sicurezza e la pace che non i toni esagerati dei nazionalisti britannici. Insomma: “abbandonare l’UE indebolisce la possibilità del sistema atlantico di dominare il globo”.

Il CPGB-ML, che si definisce un partito indipendente della classe operaia, non si è lasciato influenzare dalla propaganda indignata della sinistra europeista, e ha invitato comunque a votare a favore della Brexit, anche se chi andava in televisione a difenderla usava argomenti non condivisibili: non conta però la retorica, conta il dato di fatto e cioè la possibilità di rompere le catene europeiste che imbrigliavano la classe operaia in Gran Bretagna.

I comunisti strenui difensori della Brexit!

Il Partito ha infatti spiegato: “Finché esisterà il capitalismo, ci sarà sempre un esercito di riserva di disoccupati – sia indigeni che stranieri – che sono alla disperata ricerca di lavoro”: da qui la necessità di evitare la guerra fra poveri sia quella basata su apprezzamenti xenofobi dei partiti dell’estrema destra, sia quella che si sviluppa a causa del dumping salariale e della liberalizzazioni dei mercati imposti dall’UE.