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No alla NATO: la Serbia ribadisce la sua neutralità militare!

La Serbia non intende aderire alla NATO né ad altre alleanze militari: la decisione è stata ribadita dal ministro della difesa del paese balcanico, Aleksandar Vulin: «Finché sarà Aleksandar Vucic a guidare il Paese, e finché sarò io il ministro della difesa, la Serbia non sarà membro della NATO né aderirà ad altre alleanze militari», ha dichiarato Vulin, che è anche leader del “Movimento dei socialisti” (in serbo: “Pokret Socijalista”), una forza politica patriottica di ispirazione marxista che fa parte della coalizione di governo.

I serbi non dimenticano i crimini della NATO

Parlando a una manifestazione a Pozarevac, nei pressi di Belgrado, il ministro della difesa ha puntato il dito contro i bombardamenti condotti dall’Alleanza atlantica nella primavera 1999 sulla Serbia nell’ambito della guerra imperialista che serviva a favorire i piani separatisti in Kosovo dell’UE e degli USA. «Nella giornata di oggi di 21 anni fa la Nato attuò uno dei crimini più efferati contro la popolazione civile. Sul ponte di Varvarin furono uccise donne, bambini, i più bravi studenti di matematica, furono uccisi i nostri figli», ha affermato il comunista serbo.

La Serbia, ha aggiunto Vulin, non cesserà mai di cercare le responsabilità, non dimenticherà mai né gli assassini né le loro vittime». Il ministro della difesa – che da giovane fu prima partigiano delle idee titoiste di stampo “yugoslavista” e poi membro di JUL, il partito della Sinistra Yugoslava (partito, quest’ultimo, al governo proprio quando la NATO bombardò Belgrado) – ribadisce oggi quindi la sua impostazione a difesa della sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Repubblica di Serbia.

“La NATO ha ucciso il diritto internazionale”

“Il più grande problema del mondo non è il cambiamento climatico, ma è la scomparsa del diritto internazionale” esclamò Vulin lo scorso anno, durante un importante seminario sulla sicurezza globale nell’ambito del 9° Xiangshan Forum di Pechino, a cui era stato invitato espressamente dal generale Zhang Youxia, vicepresidente della Commissione Militare Centrale del Partito Comunista Cinese.

In quell’occasione il politico serbo aveva ricordato proprio l’aggressione imperialista della NATO, aggiungendo che nel 1999 nella guerra contro il suo Paese “il diritto internazionale fu ucciso dai tentativi delle grandi potenze occidentali di trovare giustificazione per il loro crimine e creare un falso Stato del Kosovo nonostante la risoluzione 1244 delle Nazioni Unite”. Vulin concludeva quell’intervento chiedendo una riforma dell’ONU.

Il ministro della difesa serbo e i comunisti svizzeri

Il partito guidato da Aleksandar Vulin era già stato oggetto di un articolo su questo portale già nel 2012, quando abbiamo intervistato il loro responsabile giovanile, Marko Knežević, che ci aveva rilasciato un’intervista di grande interesse ancora oggi: https://www.sinistra.ch/?p=2019.

Il “Pokret Socijalista” ha nel frattempo continuato le relazioni in Svizzera con il Partito Comunista guidato da Massimiliano Ay: non a caso lo scorso anno i vice-segretari del Movimento, Nebojsa Petrovic e Bojan Torbica avevano ricevuto a Belgrado Davide Rossi, delegato del PC svizzero, e fra i temi discussi vi era proprio quello della neutralità e della politica di difesa della Confederazione.

I comunisti svizzeri, nel solco di una coerente lotta per la sovranità delle nazioni e contro l’imperialismo, continuano quindi a vederci giusto…