Per il momento il calcio europeo primeggia, le squadre arabe deludono

Si sono disputate 32 delle 64 partite del mondiale e a metà cammino la considerazione più rilevante che si possa fare riguarda i molti svarioni difensivi, superiori alle prodezze offensive. La formazione dei calciatori privilegia oggi gli aspetti atletici generali, meno quelli legati allo specifico del calcio, il controllo di palla, il controllo dell’avversario e come smarcarsi da questo.

La lacunosa difesa egiziana permette alla Russia di vincere con un 3 a 1 che lascia a Salah solo il sigillo, su rigore, del gol della bandiera, peggio fa il Marocco, che per uguali leggerezze difensive regala a Cristiano Ronaldo il quarto gol della competizione e ai lusitani la prima vittoria. L’Iran impantana in una fitta ragnatela di passaggi e di marcature a uomo gli spagnoli, poi nel secondo tempo un rimpallo carambola sugli stinchi di Diego Costa e beffa il bravo portiere Beinravand, nello stesso girone l’Uruguay sconfigge per 1 a 0 i sauditi, con più difficoltà del previsto. Il portiere egiziano della squadra cairota dell’Al-Ahly Mohamed El-Shenawy dopo la prima giornata è stato giudicato il miglior portiere e ha ricevuto da uno degli sponsor dei mondiali un premio, che ha gentilmente rifiutato, si trattava infatti di una cassa di birre, assolutamente “haram” per un musulmano.

Davanti a una Croazia, purtroppo, ma prevedibilmente in camicia nera, seppur a scacchi blu, padrona del campo, con un gioco intelligentemente orchestrato, l’Argentina affonda con molte responsabilità dell’allenatore Sampaoli, ma anche e soprattutto per aver inseguito ancora una volta, i fantasmi e le paure che ai mondiali, e questo è il quarto, rendono Messi l’ombra di se stesso, finisce con un rotondo 3 a 0 e poteva essere una goleada, anche una traversa clamorosa di Rakitic, preso poco prima a calci in testa da Otamendi e autore del sigillo finale, dopo che Rebic ha aperto su una ingenuità del portiere Caballero, trentaseienne panchinaro del Chelsea diventato titolare per l’infortunio di Romero, e Modric ha raddoppiato con una fantastica parabola all’incrocio, nel frattempo la Nigeria surclassa con un gioco atletico per 2 a 0 gli islandesi, più spenti del solito, ma con Rurik Gislason, il giocatore giudicato il più bello del mondiale.

La Francia, in cui alcuni giocatori profondamente devoti di origine subsahariana entrano in campo recitando le sure coraniche, ha ragione di un indomito Perù che perde immeritatamente 1 a 0 e lascia il mondiale, mentre sulle Ande nevica e l’Australia impone il pareggio ai danesi.

Coutinho e Neymar hanno ragione solo nel recupero oltre il 90’ della Costa Rica e ora dovranno vedersela coi serbi in un autentico spareggio per il passaggio del turno, dopo che i balcanici hanno perso, nonostante il buon gioco, con gli elvetici per 2 a 1 in una partita in cui i risvolti politici e le provocazioni dei kossovari in maglia rossocrociata hanno preso il sopravvento.

La Svezia solo grazie a un rigore s’impone sui sudcoreani, in una partita del tutto equilibrata. Panama esordisce ai mondiali obbligando per un tempo i solidi ed esperti belgi a un pareggio a reti inviolate, poi nella ripresa Mertens e una doppietta di Lukaku pongono fine alle speranze centroamericane con un rotondo 3 a 0. Sempre il Belgio con due doppiette di Hazard e di Lukaku e quinta marcatura di Batshuayi elimina la Tunisia che in ogni caso va a segno due volte. La Tunisia, capace per prima tra le africane di vincere ai mondiali, nel 1978 contro i messicani, continua ad avere in quella lontana partita la sola vittoria, sebbene sia al suo quinto mondiale. Anche contro gli inglesi, nella partita precedente a quella coi belgi, a limitare il gioco dei tunisini vi sono state le molte ingenuità difensive, che tuttavia, temperate da una forte determinazione, hanno garantito per 90’ minuti un meritato pareggio, travolto dal raddoppio al 91’ del capitano Harry Kane, attaccante del Tottenham, che ha fissato sul 2 a 1 il finale, proprio Kane  è autore di una tripletta contro Panama, travolto alla fine per 6 a 1 dagli inglesi.

Una delicata palombella di Toivonen alla mezz’ora del primo tempo porta la Germania sul precipizio dell’eliminazione, poi  i tedeschi partono arrembanti e in apertura del secondo tempo pareggiando con Reus, quindi al 95’ una punizione dal limite di seconda di Kroos gela gli svedesi sull’1 a 2 e rimanda alle ultime due partite l’esito del girone, infatti il Messico ha battuto 2 a 1 i sudcoreani, ma i sei punti potrebbero non bastare, se tedeschi e svedesi, vincendo l’ultimo incontro, li raggiungessero, ma con miglior differenza reti.

La presunzione affonda i cafeteros, che mai avrebbero immaginato di soccombere per 2 a 1 di fronte ai nipponici, in lutto per il terremoto di Osaka e in campo vittoriosi per il gol decisivo di Osako, più forti delle scorribande di Falcao, Bacca e Jaime Rodriguez. Nello stesso girone la Polonia, con sette giocatori del campionato italiano di cui cinque in campo, paga una doppia leggerezza difensiva che lancia il Senegal con un rotondo 2 a 1, come nel loro primo esordio al mondiale, nel 2002, quando hanno sconfitto per 1 a 0 i francesi campioni in carica. Senegal e Giappone poi impattano 2 a 2, mentre la Colombia regola con un secco 3 a 0 la Polonia.

Ora in quattro giorni si decideranno con le ultime partite dei gironi le squadre ammesse agli ottavi di finale, al momento già vi accedono con un turno di anticipo Russia, Uruguay, Francia, Croazia, Inghilterra e Belgio. Risultano eliminate Egitto, Tunisia, Marocco, Arabia Saudita, ovvero tutte le squadre arabe, Perù, Costa Rica, Panama tra le americane, nonché Polonia, la sola tra le europee, le altre diciotto squadre dovranno giocarsi nell’ultimo incontro il diritto a non trasformasi in spettatrici della competizione.

Davide Rossi

Davide Rossi, di formazione storico, è insegnante e giornalista. A Milano dirige il Centro Studi “Anna Seghers” ed è membro della Foreign Press Association Milan.