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In Italia c’è un nuovo …Fronte Popolare. Ribadita la scelta anti-UE e la lotta per la pace!

Si è svolto a Linate nei giorni scorsi il 1° Congresso di Fronte Popolare, l’organizzazione italiana basata oggi soprattutto a Milano, Lodi e Torino che si pone l’obiettivo della “ricomposizione di classe”, di costituire cioè un nucleo militante che possa dare vita a un futuro partito rivoluzionario. Ad accompagnare i lavori congressuali non solo due Carabinieri e una rappresentanza della Digos, la polizia politica italiana; ma anche ospiti internazionali: oltre ai comunisti svizzeri, il Polo di Rinascita Comunista in Francia (PRCF) appena uscito dalla campagna a favore di Jean-Luc Mélenchon, il Fronte Nazionale Democratico delle Filippine (NDFP) impegnato nelle trattative di pace con il governo di Rodrigo Duterte e vari messaggi di saluto: dagli Stati Uniti il “Workers World Party”, dalla Siria il Partito della Volontà Popolare, ecc.

Relazione conclusiva di Alessio Arena
Relazione conclusiva di Alessio Arena

La sessione mattutina dell’assise congressuale ha rieletto quale segretario centrale Alessio Arena e ha approvato alcune risoluzioni, fra cui spiccava quella in solidarietà al Venezuela e al suo presidente Nicolas Maduro, molto apprezzata dalla Console Generale della Repubblica Bolivariana del Venezuela  presente ai lavori congressuali nel pomeriggio. Numerosi sono stati poi i messaggi di amicizia provenienti da collettivi politici da tutta Italia, quali “Genova City Strike” dell’omonima città ligure, “Patria Socialista” attivo a Roma, il gruppo “Memoria Antifascista” di Milano, la redazione de “La Citta Futura”, ma anche organizzazioni storiche come la “Rete dei Comunisti”, ecc.

Fronte Popolare dà molta importanza al lavoro sindacale. In sala era presente in effetti Corrado Delledonne del sindacato SLAI attivo nelle vertenze presso lo stabilimento automobilistico di Arese, il quale ha chiarito che senza un partito di tipo comunista che stabilisca una strategia di trasformazione sociale, il ruolo del sindacato risulta indebolito. Meno ottimista l’intervento di Mauro Casadio dell’Unione Sindacale di Base (USB) che non ha nascosto come i lavoratori si mobilitano solo se toccati in prima persona e che dunque occorre ripensare l’azione politica dei comunisti nel mondo del lavoro. Un saluto ai presenti è stato inviato anche da Walter Montagnoli del sindacato CUB.

Nella relazione conclusiva il segretario Alessio Arena ha chiarito il carattere patriottico e internazionalista di Fronte Popolare, che non a caso ha aperto i lavori con l’inno nazionale di Goffredo Mameli unitamente a L’Internazionale. E’ stata in seguito ribadita la scelta strategica non solo contraria l’Unione Europea e alla NATO, ma contraria allo stesso europeismo in quanto idea: “una futura integrazione europea potrà avvenire solo come insegnatoci da Hugo Chavez, e cioè in rottura col capitalismo” ha spiegato Arena che ha pure ammesso come il movimento comunista viva “un periodo di profonda crisi perché si è piegato alla sudditanza nei confronti dell’ideologia della fine della storia” e che dunque occorre ripartire da chi ancora ci crede, senza formalismi.