Lo avevamo già fatto in occasione del tentato colpo di stato in Turchia l’estate scorsa (link). Ora riproponiamo l’esercizio, ma questa volta sulla Siria. Cinque semplici domande su un paese di cui tutti parlano, ma che in realtà pochi conoscono veramente al di là delle informazioni faziose che leggiamo sui media filo-atlantici.
Il governo siriano è un regime fascista?
No, il governo siriano è una coalizione di sinistra composta di 6 partiti politici di orientamento socialista e nasserista. Attualmente vi è anche un ministro comunista.
La Siria è un regime a mono-partitico?
No, in Siria si svolgono elezioni su base multi-partitica. I deputati attualmente rappresentati in parlamento appartengono a 8 partiti politici diversi (Partito Socialista della Resurrezione Araba; Partito Socialista Unionista Siriano; Partito Comunista Siriano; Partito Nazionalista Sociale Siriano; Partito Comunista Unificato Siriano; Partito Nazionale Siriano; Partito dell’Unione Socialista Araba; Partito della Volontà Popolare).
In Siria il governo tollera i partiti di opposizione?
Sì, nel parlamento siriano oltre alla coalizione filo-governativa, chiamata Fronte Nazionale Progressista, vi è anche il Fronte del Cambiamento e della Libertà, una coalizione che riunisce l’opposizione composta dal Partito Nazionalista Sociale Siriano (di tendenza patriottica) e dal Partito della Volontà Popolare (di ispirazione marxista). Inoltre vi sono altri 77 deputati indipendenti che non aderiscono ad alcun Partito.
Il governo siriano reprime i lavoratori?
No, la legge siriana impone obbligatoriamente ai partiti politici di presentare candidati della classe operaia alle elezioni. Inoltre i sindacati sono direttamente coinvolti nelle scelte di direzione economica dello Stato e nelle aziende pubbliche vi sono i consigli operai. Uno dei motivi per cui la guerra è iniziata è la decisione del governo siriano di impedire alle multinazionali americane ed europee di egemonizzare il mercato nazionale e sfruttarne la manodopera.
Il governo siriano reprime le minoranze?
No, il presidente Bashar al-Assad stesso proviene da una minoranza, quella alawita. Poi ci sono i mussulmani sunniti, i mussulmani sciiti, i cristiani di varie confessioni, gli ebrei, ecc. e tutti godono di libertà di culto nel contesto di una società secolare. La nazione siriana è composta da numerose minoranze etniche, come i curdi, che godono dei medesimi diritti civili e sociali come tutti gli altri cittadini siriani.