FILE - In this Thursday, Jan. 29, 2015 file photo, Belarusian President Alexander Lukashenko speaks during a news conference in Minsk, Belarus. Lukashenko said Tuesday that Belarus has no intention to host a Russian military base that Moscow wants to set up in the ex-Soviet nation. (AP Photo/Sergei Grits, file)
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Il governo della Bielorussia si scaglia contro il padronato: “Vietato licenziare!”

E’ inammissibile che si licenzino dei lavoratori o che si diminuiscono posti di lavoro senza che le autorità politiche locali autorizzino tali misure. Così si è espresso, durante una riunione degli operai dell’industria Kronospan lo scorso 21 marzo, il presidente della Repubblica di Bielorussia, Alexander Lukashenko.

Il leader della repubblica est-europea che più di tutte ha mantenuto un sistema politico simile a quello in voga durante il periodo socialista sovietico e in cui il ruolo dello Stato nell’economia è ancora notevole, ha spiegato come in troppe occasioni alcuni datori di lavoro licenzino dei dipendenti non perché essi lavorano male, ma solo nel tentativo di fare maggiori profitti.

Il Presidente bielorusso – che immancabilmente è stato accusato di essere un dittatore da parte dell’Unione Europea – ha continuato: “è inammissibile buttare in strada dei lavoratori in un periodo così difficile”! Insomma il governo di Minsk intende porre un freno ai diktat dell’economia privata attraverso un esplicito controllo politico delle condizioni di lavoro.