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I separatisti curdi rivendicano gli attentati allo stadio del Besiktas. Ma c’è chi indica la strategia della tensione.

I Falchi per la Liberazione del Kurdistan (TAK) – il gruppo terroristico che agisce principalmente nelle realtà urbane turche per conto dell’organizzazione armata PKK nel fare il “lavoro sporco” con attentati suicidi contro i civili – ha rivendicato il sanguinoso attentato nei pressi dello stadio del Besiktas a Istanbul. L’azione sarebbe stata – stando al comunicato dei terroristi – “contro il fascismo” e per la “liberazione di Apo”, il nomignolo con cui è noto il capo del PKK Abdullah Öcalan.
Verosimilmente era prevista una strage di tifosi, ma il commando dei separatisti curdi è riuscito unicamente a farsi esplodere dopo il termine della partita e con la riapertura del traffico intorno allo stadio, causando così la morte di una quarantina di poliziotti della squadra anti-hooligan che stavano rientrando in caserma e una decina di civili che si trovavano ancora nei pressi dell’arena sportiva. Per ora si sa che è stato usata una carica di 400 chilogrammi di esplosivo
I gruppi parlamentari di CHP, MHP e AKP – rispettivamente socialdemocratici, nazionalisti e islamici – hanno firmato una dichiarazione congiunta condannando il grave attacco terroristico. L’unico gruppo parlamentare che si è sottratto a tale dichiarazione è stato il partito della “sinistra” europeista e cosiddetta  “filo-curda” HDP. HDP ha preferito rilasciare una propria nota pro-forma in cui – naturalmente – si distanziava dalla violenza.
Il Partito Comunista (KP) di Turchia ha diramato un severo comunicato contro gli attentati definiti “oscurantisti” e orientati a “rendere il popolo sempre più passivo” di fronte a una politica sporca”. In sostanza si ammette l’esistenza di una strategia della tensione nel Paese. Il Partito della sinistra post-maoista e kemalista VATAN è andato oltre, indicando negli attentati la longa manus degli Stati Uniti. Chiamando il popolo alla resistenza contro i separatisti curdi alleati all’imperialismo, il VATAN denuncia una “guerra psicologica” per fa cedere le autorità ai progetti di balcanizzazione del Medio Oriente.
Anche l’Unione Mondiale della Gioventù Anti-Imperialista (WAYU) – che nella regione mediorientale riunisce fra gli altri la Lega Operaia del Libano, l’Unione degli Studenti della Giordania, il Partito Comunista di Sinistra dell’Irak, ecc. – ha espresso le sue condoglianze di fronte a questi “attacchi disumani”: la responsabilità secondo l’ONG va ricercata a Washington, mentre i TAK (così come il PKK e il PYD) sono solo “marionette” degli Stati Uniti. Il WAYU aggiunge che gli attentati avvengono “proprio quando la Turchia inizia a staccarsi dal sistema atlantico per avvicinarsi all’Asia”. Proprio Sinistra.ch aveva pubblicato ieri la notizia dell’accordo fra Turchia e Cina per un progressivo abbandono del dollaro dalle transazioni commerciali fra i due paesi.