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Roma obbedisce agli ordini di Washington: schierate truppe italiane in Lettonia!

In una nota stampa firmata dal suo responsabile esteri, l’ex-senatore Fosco Giannini, il Partito Comunista Italiano (PCI) ha espresso la sua contrarietà per la decisione del Ministro della Difesa del governo di Roma, Roberta Pinotti, di inviare un contingente di circa 200 soldati italiani in Lettonia, vicino al confine della Russia.

Fosco Giannini, responsabile esteri del PCI
Fosco Giannini, responsabile esteri del PCI

Tale decisione – denuncia il PCI – “viene, non casualmente, a cadere nel bel mezzo di una crisi, tra USA e Russia, così profonda da non escludere una guerra; una guerra, peraltro, già progettata sul campo e ritenuta per nulla inverosimile dagli USA e dalla NATO e contemplata dalla candidata alla Casa Bianca, Hillary Clinton, e dal suo entourage ‘democratico’”.

A preoccupare i comunisti sono anche i messaggi lanciati in una conferenza stampa congiunta fra il ministro degli esteri italiano Paolo Gentiloni con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg (vedi foto in alto). Il PCI accusa Gentiloni di accettare “supinamente i voleri della NATO”. La scelta del governo italiano di partecipare al progetto di attacco bellico degli USA e della NATO contro la Russia, giunge proprio nel momento in cui si acutizza l’intervento militare di Kiev e di Washington nel Donbass e in Crimea e mentre cresce l’intenzione americana di invadere la Siria.

Come se non bastasse il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito statunitense, Mark Milley, ha affermato che  “gli USA difenderanno il loro stile di vita anche a costo di un attacco militare contro la Russia, la Cina, l’Iran e la Corea del Nord”.

Il volantino contro la guerra della FGCI
Il volantino contro la guerra e la NATO diffuso dai giovani comunisti della FGCI

Secondo i comunisti italiani l’attacco militare della NATO contro la Russia “non è solo una paura o un allarme del movimento per la pace: esso è un pericolo concreto, poiché insito nella stessa concezione della fase mondiale  che esprime l’imperialismo USA e i suoi maggiori rappresentanti politici, tra i quali la stessa Hillary Clinton, futuro presidente degli Stati Uniti”.

Dal canto suo la Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) coordinata da Francesco Della Croce ha definito la mossa di Roma una “nuova operazione Barbarossa a stelle e strisce” e rivendica l’uscita dell’Italia dalla NATO, destinata altrimenti ad essere “colonia” degli USA.