Fermiamo, davvero, il terrorismo!

Il 25 settembre saremo chiamati a votare la nuova legge sulle attività informative della Confederazione. Il testo in questione autorizzerà i servizi segreti nostrani a dotarsi di nuovi mezzi per la raccolta dei dati, dalle cimici ai cosiddetti Trojan di Stato, utilizzati per inserirsi nei sistemi informatici. Sarà inoltre possibile esplorare i segnali via cavo, la nostra posta elettronica e così via. Tutto questo potrà essere realizzato sulla base di semplici sospetti.

Benché da settimane sentiamo i fautori dell’iniziativa rassicurarci sulla non invasività del SIC, che sarebbe garantita sulla base dell’autorizzazione a tre livelli necessaria all’utilizzo di tali mezzi, basterebbe tornare indietro di pochi anni per rendersi conto di quanto questi controlli siano in realtà facilmente aggirabili. Nel famoso scandalo delle schedature infatti, a essere finito sotto sorveglianza fu addirittura un Consigliere Federale (Otto Stich, allora Ministro delle Finanze) e ci terrei a sottolineare come oltre alle schedature vi fosse addirittura un’organizzazione paramilitare illegale che operava sul nostro territorio (P-26).Oltre ai seri rischi in materia di privacy – ricordiamoci che oltre a degli innocenti messaggini sarà possibile accedere a materiale più sensibile – questa legge non garantisce alcuna utilità nemmeno sul fronte della lotta al terrorismo. Si è visto benissimo come in Francia ne lo Stato di emergenza voluto da Hollande, ne i ripetuti avvertimenti da parte di servizi segreti esteri, siano serviti a impedire il verificarsi delle stragi a cui abbiamo tristemente assistito.

Se si fosse realmente intenzionati a fermare l’espansione del jihadismo sarebbe più utile smetterla di adoperarsi nel finanziarlo, come ha peraltro fatto Berna nel 2012 quando stanziò 50’000 euro in favore di riunioni logistiche volte a organizzare l’opposizione siriana, così come di imporre sanzioni economiche a quegli stati che da anni lottano contro le milizie islamiche.

Alberto Togni

Alberto Togni (1994) è membro della Direzione del Partito Comunista (Svizzera) e consigliere comunale a Gordola. In passato ha ricoperto ruoli nel Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA).