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Quando il nazionalista britannico Farage ruba il mestiere ai socialisti europei…

Ci sono stati due discorsi che, l’altroieri al Parlamento europeo, hanno fotografato il momento che sta vivendo l’Unione Europea dopo il Brexit.

Il primo, di Nigel Farage, leader dei nazionalisti dell’United Kingdom Independence Party (UKIP), è stato nonostante il suo essere di destra, un invito al rispetto delle sovranità popolari, dell’indipendenza delle nazioni dal giogo delle banche e a tutela della democrazia. Insomma ha detto cose che ci si sarebbe attesi dal Partito Socialista Europeo, ma che ormai quest’ultimo ha scordato, preso com’è ad applicare senza fiatare la peggio austerità come ordina la BCE.

Il socialista Galloway (RESPECT) e Farage (UKIP) uniti contro l'UE
L’ex-deputato della sinistra Galloway con Farage: entrambi contro l’UE!

Qualcuno ha criticato Farage perché nonostante egli disprezzi l’UE, non intende assolutamente dimettersi da europarlamentare. E come dargli torto? Visto che una fetta importante del suo popolo – fra l’altro soprattutto di classe operaia! – lo ha eletto per far sentire la propria voce contro gli eurocrati appare abbastanza naturale (e corretto?) che finché il Regno Unito resterà nell’UE anche i suoi deputati eletti vi restino…

Il secondo discorso l’ha pronunciato uno, fino a ieri, sconosciuto scozzese. Alyn Smith è un eurodeputato del social-liberale Scottish National Party (SNP) nato a Glasgow, ha studiato (come una piccola parte di studenti svizzeri) in “Erasmus” a Heidelberg, in Germania dove non manca certo l’indottrinamento europeista (visto che le facoltà ricevono soldi da Bruxelles e che quest’ultima ama dettarne i programmi). Si è laureato una prima volta a Leeds e una seconda a Nottingham, per poi ottenere un Master in – ma guarda un po’ il caso – “Studi europei” a Natolin, Polonia, un paese in cui tutto, dalla cultura all’economia, dipende dalle multinazionali europee. Ma evidentemente questo per certa sinistra liberal è segno di grande progresso!

Questo articolo è stato scritto partendo da un editoriale del portale ticinese “GAS” che evidentemente vuole rendere di sinistra disvalori come l’imperialismo e il neoliberismo dell’UE. La sinistra però è un’altra cosa e il nostro portale è qui a dimostrarlo!