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Il Brexit potrebbe non avere luogo

Pubblichiamo di seguito la traduzione integrale del contributo di Ram Etwareea, apparso nell’edizione di giovedì 30 giugno 2016 del quotidiano svizzero in lingua francese LeTemps. Pur essendo un articolo di stampo filo-europeista, esso è emblematicamente rivelatore della strategia di annullamento della volontà popolare britannica, nonché degli interessi preminentemente a stelle e striscie che si celano dietro a un ipotetico nonché antidemocratico remain del Regno Unito nell’Unione Europea.

Il Brexit potrebbe non avere luogo

Sono in corso delle grandi manovre al fine di rinviare alle calende greche la messa in opera dello storico voto del 23 giugno 2016. In politica tutto, o quasi tutto, è possibile.

La dichiarazione di John Kerry per la quale il Brexit potrebbe non avere luogo non è da prendere alla leggera. Solamente tre giorni dopo la storica decisione dei britannici di lasciare l’Unione Europea (UE), il vice-presidente americano stava già percorrendo le capitali europee. Con un solo messaggio : bisogna evitare il Brexit a ogni costo. Non ha elencato le sue ragioni; esse sono evidenti. Il divorzio darebbe il colpo di grazia a dei secoli di storia, di valori e di interessi comuni condivisi fra le due sponde della Manica.

John Kerry ha anche affermato che c’erano più vie per evitare il Brexit. La posta in gioco è tale che persino il presidente americano si è implicato nella politica interna di un paese sovrano. A Londra Barack Obama ha partecipato di persona alla campagna in favore del Remain (del continuare a rimanere nell’Unione Europea; NdT). La posta in gioco oltrepassa in effetti le questioni minori dei diritti delle dogane o dell’aiuto sociale ai migranti.

I dirigenti europei capiscono questo « interesse superiore ». Ecco spiegato perché, malgrado la loro collera post-voto, hanno accettato l’idea che il Regno Unito non si affretti a iniziare la procedura di divorzio. Donald Tusk, presidente del Consiglio, ha evidenziato come si debbano calmare le acque ed evitare di prendere delle decisioni premature. Egli sa bene che l’UE non può astenersi dall’influenza bitannica per la sua politica estera. Il Brexit minaccerebbe la potenza occidentale nel mondo.

Il Regno Unito ha già pagato un prezzo molto forte. La sterlina è andata a rotoli. Le imprese minacciano di delocalizzare le loro attività. Il paese è anch’esso sotto minaccia di esplosione : dopo quello del 2014 la Scozia non esclude un secondo referendum per l’indipendenza, al fine di conservare i propri legami con l’UE.

Inoltre ci sono dei britannici che rifiutano l’esclusione. Da qui partono le iniziative per un nuovo referendum con lo scopo di annullare il Brexit. In politica tutto, o quasi tutto, è permesso. Niente impedisce il successore di David Cameron, o un altro governo eletto da nuove legislative, di trovare delle astuzie legali per rinviare la messa in opera dello storico voto del 23 goigno 2016 alle calende greche.