Ribelli e brigatisti

Guardando le TV di regime della NATO che hanno fatto vedere per settimane Ilaria Salis in catene nell’aula di tribunale ungherese, suscitando come è ovvio un moto di indignazione in tanta gente sensibile ai diritti delle persone, mi sono ricordato di quando da giovane diciottenne le TV di regime (allora non c’erano le TV private, ma Tg1, Tg2 e Tg3 erano le TV di regime, sempre della NATO anche se allora della NATO si parlava poco), ci facevano vedere Curcio e Franceschini in catene e nelle gabbie nei tribunali italiani che a pugno chiuso incatenato cantavano l’Internazionale e leggevano dichiarazioni rivoluzionarie e super-comuniste, senza paura e con promesse di distruzione del SIM (Stato Imperialista delle Multinazionali).

Nella situazione di allora, in piena epoca di compromesso storico con l’odiata DC e di socialdemocratizzazione del PCi di Berlinguer, io nella mia ingenuità e impreparazione politica ero affascinato da questi giovani eroi che sacrificavano la loro vita per la causa, che si richiamavano a Marx e Lenin, mentre il PCi li abbandonava per flirtare con Moro e Andreotti! Non mi chiedevo: come mai le TV di Stato danno loro tantissima pubblicità? E trasmetterli in TV in catene, ma sorridenti e a pugno chiuso diceva a noi giovani rivoluzionari ingenui e un po’ ignoranti del marxismo e del leninismo che quello era l’esempio di opposizione e di lotta, non il PCi e il Sindacato (“che pieni di paura invocavano lo Stato”).

Chiaro no?

Allora, a 18 anni, non mi era chiaro. Anzi, guai a chi mi avesse messo in dubbio lo scopo rivoluzionario delle BR e dei movimenti extraparlamentari a sinistra del PСi. Del resto, non solo io ma tanti, anche chi era contrario alla lotta armata, credevano nella finalità rivoluzionaria delle BR. Anche Curcio e Franceschini senz’altro ci credevano. Del resto il PCi del compromesso storico era quello che era, molto poco attrattivo per giovani studenti politicizzati e la CGIL di Lama era quella dell’Eur, dei sacrifici e della moderazione salariale.

Allora non mi era chiaro, era facile ingannarmi. Ma ora mi è chiaro tutto. La dico così: anche allora le TV di regime erano TV della NATO, cioè dirette dalla CIA.

Servirebbe una bella riflessione su quegli anni, da cui viene gran parte della nostra crisi di oggi.

Leonardo Masella

Leonardo Masella, già consigliere regionale dell’Emilia Romagna, è stato membro della Direzione Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista (Italia).