Con l’ingrandirsi della città di Bellinzona la necessità di aumentare i collegamenti tra le periferie per integrarle nel tessuto comunale si fa sempre più necessaria. Il miglioramento degli ultimi anni è tangibile, ma c’è ancora parecchio da fare.
La strategia politica adottata a Bellinzona prevede la riduzione della presenza delle automobili nel centro urbano, promuovendo invece l’uso del trasporto pubblico. Tuttavia, in assenza di un servizio pubblico adeguato, la preferenza per l’automobile per raggiungere Bellinzona da aree come Gudo, Valle Morobbia, Gorduno, Claro e via dicendo, è comprensibile, soprattutto in fasce serali dove il servizio è più carente. Caricare i cittadini meno abbienti il peso di questa mancanza di alternative da parte dell’amministrazione comunale non è una politica sociale, non è attraverso questo aspetto che si incentiva il trasporto pubblico e ciò deve essere tenuto in considerazione dalla sinistra. Oltretutto, emerge chiaramente una carenza di posteggi e la trasformazione dei parcheggi a pagamento, anziché blu, che penalizza soprattutto le fasce economiche più svantaggiate e quelle periferiche. Senza interventi socialmente orientati, anche le politiche ecologiche rischiano di perdere efficacia, isolando il centro rispetto alle periferie. In questo senso, la città potrebbe, oltre a rafforzare i collegamenti con i quartieri periferici e aumentare il servizio in certi orari, ragionare su agevolazioni di vario tipo da implementare per incentivare soprattutto chi ha difficoltà a spostarsi sul trasporto pubblico partendo da un importante aumento del sostegno del Comune agli abbonamenti FFS per le fasce più deboli.
Oggi, la questione della mobilità è estremamente cruciale, sia per affrontare il problema dell’inquinamento che per garantire il corretto funzionamento della vita urbana, e ritengo che questa debba essere considerata una priorità assoluta. Anche per questo motivo sono candidato nella Lista 9 – Unità di Sinistra, per il Partito Comunista.