Questa domenica siamo chiamati a recarci alle urne per votare l’introduzione di una 13a rendita AVS. Negli ultimi anni i costi della vita (affitto, premi di cassa malati, elettricità…) sono cresciuti in modo esponenziale, mentre le rendite AVS non hanno avuto alcun significativo aumento: per questa ragione la 13a AVS sarebbe una buona soluzione per compensare questa perdita del potere d’acquisto da parte dei nostri anziani.
Le finanze del nostro primo pilastro sono in buona salute, infatti si prevede che nel 2030 le riserve del fondo AVS raggiungeranno i 70 miliardi di franchi e qualora dovessimo aumentare dello 0,4% i contributi AVS sui nostri stipendi si tratterebbe comunque di una soluzione più equa a livello sociale: una persona con un salario di 6000 franchi dovrebbe pagare 24 franchi di contributi in più al mese, ma ne riceverebbe 2293 franchi in più con la 13a AVS mentre per chi guadagna mensilmente 200’000 i contributi aumenterebbero di 800 franchi al mese per avere soltanto una tredicesima di 2450 franchi.
I contrari all’iniziativa sostengono che questa votazione sia un conflitto tra giovani e anziani. Ebbene sì: si tratta effettivamente di uno scontro, ma non tra generazioni, bensì, come mostrato precedentemente, tra super ricchi e il resto della popolazione, la stragrande maggioranza.
Sosteniamo la 13a AVS anche per lanciare un chiaro segnale al parlamento e al Consiglio Federale che si oppongono a questa misura: dimostriamo che la popolazione è stufa di avere delle pensioni da fame, e che dopo decenni di vita passati a lavorare è nostro diritto poter beneficiare di una rendita pensionistica che ci faccia vivere in modo dignitoso.
Il mio invito a votare Sì alla 13a AVS è soprattutto rivolto ai miei coetanei: facciamolo certo anche per i nostri nonni e per i nostri genitori, ma soprattutto votiamo Sì per noi giovani. È infatti nel nostro interesse avere un’AVS forte che sappia rispondere ai reali bisogni della popolazione.