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No UE – No NATO: per la neutralità, il lavoro ed il servizio pubblico!

Il nome della lista 13, No UE – No NATO, illustra bene le priorità identificate dal Partito Comunista (PC). Non si tratta di un semplice slogan, bensì di chiare parole d’ordine che racchiudono un programma e delle proposte più ampie. Dire no all’UE e alla NATO significa dire sì alla sovranità, alla neutralità, al lavoro, al servizio pubblico e alla difesa del nostro territorio.

È attorno a questi cinque elementi che ruota la proposta politica della lista 13. Il no all’UE, quindi la difesa della sovranità, lo si promuove ad esempio tramite la diversificazione dei propri partner commerciali, il rifiuto di pagare il “miliardo di coesione”, rinegoziando gli accordi bilaterali e soprattutto rifiutando categoricamente l’adesione della Svizzera all’UE. Senza sovranità non si possono promuovere riforme in ambito sociale, necessarie per difendere gli interessi ed i diritti dei lavoratori, degli artigiani e dei piccoli imprenditori. La lista 13 propone diverse misure che vanno in questa direzione, come l’introduzione di un salario minimo realmente dignitoso e un blocco tariffale sul prezzo dell’energia. Opporsi all’UE significa pure dire basta alle privatizzazioni e alle liberalizzazioni. Ciò lo si può fare unicamente rimettendo al centro delle priorità la nazionalizzazione dei settori strategici e rilanciando un intervento pubblico programmatore. Esemplare in tal senso sarebbe il ripristino delle ex-regie federali come la posta, i trasporti pubblici e le telecomunicazioni. Legata a tutte queste tematiche vi è pure la questione dell’ambiente e dell’energia. È importante in questo campo sottolineare la necessità di unire la questione ecologica e quella sociale, perché la transizione ecologica ed energetica non va fatta pagare ai lavoratori e ai ceti popolari. Dire no alla NATO, infine, significa difendere la nostra neutralità. Soltanto mantenendo lo status neutrale la Svizzera potrà giocare un ruolo attivo e centrale nello sviluppo del nuovo mondo multipolare, improntato sulla pace e la mutua cooperazione fra le nazioni. L’attuale politica del governo elvetico ci sta vincolando sempre di più agli USA e al mercato europeo e sta minando il carattere esclusivamente difensivo dell’esercito svizzero, che si sta pericolosamente legando alla NATO.

Di fronte a una destra incoerente e anti-sociale e a una sinistra liberal che ci mette in pericolo tramite la proposta di riesportare armi svizzere a Kiev, la lista No UE – No NATO si pone come vera alternativa a difesa della neutralità, del lavoro e del servizio pubblico. Votare lista 13 significa quindi lanciare un segnale a chi sta svendendo la nostra neutralità e sovranità e ci sta mandando dritti verso la crisi più nera.

Luca Frei

Luca Frei, classe 1998, è stato eletto coordinatore della Gioventù Comunista Svizzera nel marzo 2020. Dopo la maturità liceale ha iniziato gli studi universitari in storia ed è attivo nel Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA).