Il prossimo 18 giugno andremo a votare su più temi, uno dei quali sarà quello delle aperture domenicali dei negozi. Si tratta di una modifica all’attuale legge che toglierebbe ogni restrizione alla possibilità dei negozi di aprire durante la domenica. Di primo acchito può sembrare comodo poter avere l’ultimo giorno di riposo per fare spesa e shopping, ma è davvero bello e utile?
Le aperture domenicali sono già concesse tre giorni l’anno e la grande maggioranza dei commerci non ne fa uso; chi ne beneficia sono soltanto i grandi centri commerciali, resterebbero tagliati fuori e schiacciati i piccoli imprenditori e i piccoli commerci che vedrebbero aumentare la già enorme concorrenza in atto, rischiando quindi di chiudere definitivamente collassando sulle beffarde note della “libera competizione” con mezzi diseguali.
Inoltre, per quanto si possa dire che aperture di questo tipo possano creare posti di lavoro con cambi turni più frequenti, la verità è semplicemente che per i lavoratori di questi grandi centri commerciali e negozi la soglia di sfruttamento si alzerebbe ancora, facendo lavorare i più precari e in situazioni difficili nei giorni di riposo, magari aggiungendoli all’orario normale per delle paghe che, si sa, non è che siano poi enormi nel settore della vendita.
Insomma fondamentalmente, se si parla della gran parte della popolazione, questa legge non arreca alcun vantaggio, ma solo vantaggi per i pochi che ne godrebbero (con profitti) e svantaggi per i più, fra lavoratori e piccoli commerci. Per questi motivi vi invito a votare NO il 18 giugno alla modifica della Legge sulle aperture dei negozi.