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La cosa più verde? L’abbiamo già fatta!

Il Partito Comunista ha fatto la cosa più verde che si può fare in Canton Ticino: attuare il riciclaggio dei rifiuti dell’edilizia! Con il compagno Massimiliano Ay abbiamo introdotto il concetto di “urban mining” in parlamento che si traduce in meno discariche, meno traffico, più indotto locale e, in sintesi, più economia circolare. La portata di questo ripensamento radicale è quantificabile in 10 milioni di franchi, che ogni anno attraversano il confine sotto forma di inerti e che invece possono essere risparmiati e fatti fluire nella filiera locale a partire dal riciclaggio e dagli inerti di cava. Così facendo si interrompe la dipendenza dalle cave di ghiaia italiane, il cui prezzo irrisorio è ancora troppo ghiotto per l’edilizia ticinese.

Una prima iniziativa su questo tema riguardava la limitazione degli spostamenti degli inerti da dove sono prodotti (la più parte nei centri urbani) a dove vengono depositati ovvero le zone periferiche come la Buzza di Biasca, aveva trovato solo un timido sostegno della Commissione ambiente, territorio, energia, la quale ora, grazie al rapporto di Daria Lepori, fa un passo avanti seguendo la mozione del Partito Comunista che impegna il Cantone su questi tre punti: continuare a incrementare il riciclaggio dei rifiuti edili minerali, in particolare quello del calcestruzzo; presentare il più presto possibile il bilancio dell’applicazione della Direttiva DT del 2017; elaborare un concetto di impiego dei materiali riciclati nell’edilizia pubblica. Il compito per il prossimo direttore del DT è chiaro: mettere mano alle schede del Piano Direttore V6 “Approvvigionamento in materiali inerti” e V7 “Discariche” allo scopo di includervi discariche di prossimità e siti di lavorazione degli inerti. In questo modo sarà preservata la qualità di vita degli abitanti di Loderio, ma anche di altre località, che non possono subire ancora una volta le esternalità negative del progresso che si svolge altrove! Le abitazioni e i manufatti desueti che saranno la materia prima per le nuove costruzioni, chiudendo un ciclo virtuoso e risparmiando energia, è fondamentale in un Cantone alpino, dove le briciole del capitale sono state spacciate alla popolazione ticinese come pepite d’oro dalle politiche fiscali di Vitta, ma in realtà si sono rivelate dei capannoni per attività di intermediazione, in poche parole, siamo diventati un’economia di deposito!

Continueremo a monitorare il governo affinché applichi seriamente i principi del riciclo della materia, della possibilità di stoccaggio temporaneo e razionalizzazione dei trasporti. Il nostro è un impegno globale sulla sostenibilità che non risparmia critiche al sottosfruttamento della risorsa legno nelle centrali termiche cantonali di Mezzana e di Magadino a favore invece dei combustibili fossili. Il Partito Comunista rifiuta qualsiasi ecologismo di facciata, alla quale invece contrapponiamo proposte concrete che trovano consenso nelle commissioni, formano maggioranze, e si risolvono in veri cambiamenti.

Lea Ferrari

Lea Ferrari (1991) è agronoma di formazione e municipale a Serravalle in quota Partito Comunista. Dal 2019 è deputata al parlamento del Canton Ticino. E' attiva pure nell'Associazione per la difesa del servizio pubblico.