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“Il trasporto pubblico deve essere gratuito!” La Gioventù Comunista consegna oltre 1’000 firme al governo ticinese

Il 10 febbraio scorso, la Gioventù Comunista (GC) ha consegnato a Bellinzona una lettera aperta al Consiglio di Stato per rivendicare la gratuità dei mezzi di trasporto, sostenuta da oltre 1000 firme.

Combattere il rincaro e l’inquinamento: “due piccioni con una fava

A spingere i giovani comunisti a rilanciare questo tema sono state le problematiche di maggiore attualità, quali l’aumento del prezzo dei carburanti (visto già nel periodo caldo del 2022), l’inflazione, il riscaldamento climatico, l’inquinamento dell’aria e l’inquinamento acustico sono alcune delle questioni più urgenti. Esse convergono tutte sotto le dinamiche sociali ed economiche della popolazione ticinese, che vede un peggioramento costante in queste dinamiche ed un conseguente peggioramento delle condizioni di vita già basse rispetto alla media nazionale. La gratuità del trasporto pubblico potrebbe togliere il peso delle spese della mobilità e disincentivare l’uso dei mezzi privati, riducendo il traffico e l’inquinamento che ne deriva.

Una delegazione della GC ha consegnato la lettera aperta ad inizio febbraio.

Una rivendicazione dalla lunga storia

L’idea in merito alla gratuità dei mezzi di trasporto pubblici è tuttavia da far risalire ad almeno il 2007, quando i Giovani Progressisti (l’odierna Gioventù Comunista) lanciarono una petizione a livello cantonale per ottenere la suddetta gratuità per apprendisti, studenti e tutti coloro che hanno accesso a prestazioni complementari (come AVS o AI). L’idea alla base sorge da un’iniziativa ancora precedente lanciata da UNIA, che riguardava soltanto gli apprendisti. A sedici anni di distanza si è quindi deciso di tornare su questa tematica, ma con una novità: rendere i trasporti pubblici gratuiti per tutti.

Un traguardo importante, frutto di un solido lavoro militante

Per la Gioventù Comunista questo traguardo è fondamentale. La petizione sui mezzi di trasporto infatti segue temporalmente quella contro il precariato giovanile, che ha raggiunto e superato anch’essa le mille firme. Ripetere il successo non è stata questione da poco per i giovani comunisti, i quali hanno effettuato raccolte firme tramite le bancarelle nei centri urbani e fatto volantinaggi nelle sedi scolastiche ticinesi. Il risultato conseguito mostra innanzitutto la solidità di questa organizzazione giovanile, che nonostante le dimensioni ridotte riesce a raggiungere e comunicare con la popolazione, portando avanti la propria lotta per i diritti soprattutto dei giovani, promuovendo tematiche che sono sempre connesse alla realtà e alle necessità della società. Da questo si evince che la Gioventù Comunista è un’organizzazione autonoma che fa politica con serietà e non è uno strumento di propaganda elettorale al pari di un manifesto o un volantino, come sembra essere invece il caso per altre giovanili di partito (a sinistra e a manca).

Francesco Helbling

Francesco Helbling, classe 2004, ha ottenuto la maturità al Liceo di Bellinzona. Dal 2020 milita nella Gioventù Comunista Svizzera di cui è attualmente membro del Coordinamento.