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Comunisti greci contro il ministro della sanità di Atene: sui vaccini l’informazione è poca e contraddittoria!

E’ finito sui banchi del parlamento nazionale la vicenda di un soldato dell’esercito ellenico in servizio nel settore amministrativo delle truppe sanitarie di Xanthi. Il militare non essendosi vaccinato contro il COVID-19 è stato sospeso e privato dello stipendio, mettendo così in seria difficoltà anche i suoi tre figli minorenni. Della vicenda si sono interessate le associazioni di categoria riunite nella Federazione Panellenica delle Associazioni Militari (POES) che si stanno mobilitando a favore del soldato. Il governo di Atene ha obbligato i membri delle Forze Armate non vaccinati in servizio nelle strutture sanitarie, ad aver ricevuto almeno la prima dose del vaccino entro il 1° settembre 2021 e, in caso di non conformità, sarebbero stati allontanati dal loro posto di lavoro, anche se in ufficio, “per imperativi motivi di tutela della salute pubblica”.

Il Partito Comunista greco non ci sta!

Oltre alle associazioni di categorie si è mosso anche il Partito Comunista di Grecia (KKE) che ha duramente attaccato il governo ellenico che accusa per una strategia che, oltre ai vaccini, non riesce a considerare nient’altro: i deputati comunisti Nikos Papanastasis e Thanasis Pafilis in un’interpellanza depositata in parlamento criticano ad esempio la mancanza strutturale di personale infermieristico, i continui tagli nell’assistenza sanitaria pubblica, ecc. In pratica i vertici dello Stato – utilizzando la scusa che oggi esistono i vaccini, benché la loro efficacia non sia totale – continua la sua politica neo-liberista e non fa nulla per migliorare il sistema sanitario nazionale e la medicina di prossimità. Arrabbiato, il KKE accusa il governo di “nascondere la provocatoria mancanza di misure per proteggere le persone” e parla di “situazione inaccettabile nel settore della sanità pubblica pericolosamente a corto di personale”.

Bisogna fare informazione onesta

Nel loro atto i due parlamentari chiedono “quali misure adotterà il governo per informare pienamente il personale del Ministero della Difesa Nazionale, in merito a vaccini e vaccinazioni, al fine di aumentare il numero dei vaccinati?”. Perché – rileva sempre il KKE – in Grecia (e forse aggiungeremmo in diversi altri paesi) c’è una “mancanza di informazioni sostanziali sui vaccini” e anzi da parte delle autorità – anche quelle mediche – vi sarebbero “atteggiamenti contraddittori sui vaccini”. Insomma lo scetticismo su una scienza in mano alle multinazionali private e non alla collettività inizia a farsi strada anche nella sinistra di classe.