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Mirante Am(m)alia(ta) dal liberismo?

Era il 7 aprile 2019 ed Amalia Mirante, candidata al Consiglio di Stato del Canton Ticino per il Partito Socialista, ottenne ben 35’293 voti, piazzandosi così al secondo posto della lista dei socialdemocratici, subito dopo il Consigliere di Stato rieletto Manuele Bertoli. Una candidatura, quella di Mirante, che aveva fatto discutere molto, principalmente a causa delle sue idee… poco di sinistra. Insomma, il colore rosa shocking che ben caratterizza la candidata rappresenta in un certo senso anche le sue idee politiche: rosse un po’ (tanto) sbiadite. Ed in questi giorni, Mirante ne ha dato l’ennesima dimostrazione.

Amalia Mirante è economista e da diverso tempo a questa parte sta pubblicando sui suoi account social dei brevi filmati in cui espone la sua visione dei fatti su determinati temi. In questi video parla di frontalieri, di imprenditori e a volte anche di pandemia. Recentemente, sul suo profilo Instagram è apparso un video dedicato ai vaccini, e più precisamente ai brevetti.

Prima di entrare nel merito del video, occorre sapere che la sinistra, in questi mesi, sta rivendicando con vigore l’abolizione dei brevetti sui vaccini (in particolare per il Coronavirus), affinché il monopolio della produzione non resti nelle mani delle multinazionali farmaceutiche, che sono orientate al profitto, e tutti i Paesi abbiano finalmente accesso al vaccino. In tal senso, ad esempio, il Partito Comunista (PC) aveva firmato nel maggio 2021 una dichiarazione internazionale proposta dal Partito Comunista di Turchia (TKP), con la quale si rivendicava, appunto, “L’abolizione dei cosiddetti diritti di proprietà intellettuale, vale a dire dei brevetti, su tutti i vaccini COVID-19 e i protocolli di trattamento in uso o in fase di sviluppo, nonché la regolamentazione legislativa necessaria per questo in tutti i paesi”. Già a marzo 2020, inoltre, il PC aveva invitato il Consiglio Federale a far uso della facoltà che gli è concessa dall’art. 32 della Legge sui brevetti e procedere all’esproprio del brevetto sull’eventuale prossimo vaccino contro il COVID-19. L’abolizione dei brevetti sui vaccini non è però una rivendicazione dei soli comunisti. Il Partito Socialista (PS) stesso ha più volte richiesto di procedere in tal senso, come si legge ad esempio in un comunicato di maggio 2021: “I brevetti impediscono ai paesi in via di sviluppo di produrre vaccini contro il COVID-19. Come risultato, un numero sempre crescente di persone sta morendo a causa della pandemia e stanno emergendo pericolose mutazioni del virus. Il Consigliere federale Guy Parmelin deve agire immediatamente e chiedere alla delegazione svizzera presso l’OMC di non opporsi più alla sospensione di questi brevetti”.

Ma cosa ha detto Amalia Mirante? L’economista, nel video sopracitato, si è espressa in modo deciso contro l’abolizione dei brevetti sui vaccini, perché i Paesi più poveri non sarebbero in grado di produrli. Sempre secondo Mirante, inoltre, l’esistenza dei brevetti sarebbe l’unico motore che muove la ricerca scientifica, che è nelle mani delle aziende private, le quali sarebbero però realmente spinte dalla volontà di effettuare delle scoperte scientifiche. Il profitto che ne deriva, sarebbe dunque loro dovuto. Evidentemente, a Mirante sta bene che le grandi aziende farmaceutiche giochino sulla salute delle persone, soltanto per aumentare i propri profitti. Eppure, questa ricerca scientifica, per chi davvero si ritiene di sinistra, dovrebbe essere orientata al benessere della popolazione e non lasciata nelle sole mani di spietate multinazionali, che non dovrebbero trarre alcun profitto da questa pandemia. Inoltre, i contribuenti di molti Paesi occidentali hanno pagato e tutt’ora pagano per la ricerca e lo sviluppo di vaccini e trattamenti: ciò che è stato pagato dal popolo dovrebbe quindi rimanere nelle mani delle persone e non essere privatizzato dalle grandi aziende farmaceutiche.

La soluzione di Mirante alla mancanza dei vaccini nei Paesi più poveri sarebbe semplicemente quella di regalare le dosi necessarie. Insomma: un vero e proprio paternalismo coloniale ed imperialista. Il medico e docente all’Università Statale di Milano Vittorio Agnoletto, conosciuto anche per esser stato portavoce del Genoa Social Forum durante il G8 di Genova nel 2001, in una recente intervista al Fatto Quotidiano ha affermato invece che le donazioni di vaccini non funzionano in quanto dipendenti dalla soggettività di Stati o aziende. L’unica soluzione, secondo lui, per dare vaccini a tutti il mondo sarebbe dunque l’abolizione dei brevetti, perché così facendo “si sostituirebbe la carità e l’elemosina, che dipendono sempre dalla soggettività del donatore, con un diritto, che è un atto oggettivo”. Del resto, Agnoletto ha anche sottolineato il pericolo concreto dell’aumento dei prezzi, che si verificherà se non si aboliscono appunto i brevetti.

Amalia Mirante dunque ancora una volta dimostra di abbracciare pienamente le idee liberali e liberiste, mettendo anche un po’ in imbarazzo il Partito Socialista, responsabile di averla messa in lista per il Governo ticinese nel 2019. In quella tornata elettorale Mirante aveva mancato l’elezione in Consiglio di Stato con i socialisti: nel 2023 ci sarà forse spazio per lei nel PLR?

Luca Frei

Luca Frei, classe 1998, è stato eletto coordinatore della Gioventù Comunista Svizzera nel marzo 2020. Dopo la maturità liceale ha iniziato gli studi universitari in storia ed è attivo nel Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA).