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Come previsto dai comunisti il capitano della “Sea Watch” è stata liberata!

Carola Rackete è il capitano dell’imbarcazione (battente bandiera olandese) di proprietà della ONG tedesca che si occupa di recuperare i migranti in mare e su cui da giorni non si fa altro che discutere in Italia. La destra xenofoba con toni sempre più violenti la vorrebbe in prigione e con tanto di nave affondata, ma dall’altro lato la sinistra cosmopolita difende a spada tratta la sua nuova “eroina”. Possiamo provare ad andare oltre al tifo e dare una risposta marxista al problema?

Nicolò Monti, segretario nazionale della Federazione Giovanile Comunista Italiana (FGCI) già il 29 giugno scorso dopo essersi dichiarato “contento che i 42 disperati siano sbarcati” e augurandosi “un’accoglienza dignitosa. Lampedusa ha sempre dimostrato una forte umanità”, aveva previsto che Carola Rackete non sarebbe stata trattenuta: “Probabilmente verrà tutto archiviato, in quanto l’atto è dovuto a cause umanitarie”.

Nicolò Monti, segretario della FGCI

In effetti ieri il Giudice per le indigine preliminari di Agrigento, Alessandra Vella, non ha convalidato l’arresto e non ha disposto alcuna misura cautelare per la funzionaria dell’ONG tedesca: ha insomma deciso di liberarla! Il motivo non è solo tecnico (e cioè il fatto che una motovedetta della Guardia costiera non è considerabile come nave da guerra, a cui la legge del mare impone massima obbedienza nel caso essa ordini l’Alt!), ma soprattutto perché il decreto legge invocato dal governo di Roma non è applicabile per le azioni di salvataggio come quella della SeaWatch, ma vale solo nei confronti degli scafisti, cioè di chi con scopo lucrativo favorisce la tratta di esseri umani. Esattamente quanto ipotizzava Monti.

Era quindi ingiustificato l’intervento della procura? Non proprio. Nicolò Monti, che è pure membro del Comitato Centrale del Partito Comunista Italiano (PCI), continua così la sua riflessione: “l’arresto di Carola è atto dovuto in quanto è entrata in acque territoriali senza autorizzazione”. Effettivamente se l’autorità italiana non fosse intervenuta contro la comandante della SeaWatch si sarebbe creato un grave precedente ai danni della sovranità nazionale della Repubblica. Nel contempo era piuttosto chiaro che il tutto si sarebbe risolto senza particolari conseguenze, al di là della muscolosità retorica del ministro Matteo Salvini.

Il giovane dirigente comunista continua: “quello che dà veramente fastidio è l’estrema esaltazione del capitano da una parte e del ministro dall’altra. È possibile che se non si esasperano i toni non si può più fare politica? È possibile che si debba trovare il bene ed il male assoluto ogni volta? Ci vuole sangue freddo e capacità di analisi, soprattutto da parte delle istituzioni. Altrimenti vince la barbarie, ovunque”.

Le ONG rappresentano spesso un problema che a sinistra, così impregnata dell’ideologia anarchica “no border”, non si vuole vedere (e così facendo si regalano consensi all’estrema destra). Sempre Monti spiega come “non governativo sia un altro modo per dire privato ed è naturale il connubio con il business in presenza del privato. Finché non si capirà che solo l’intervento diretto dello Stato, sia per chi è qui e per chi è ancora dall’altra parte del mare, situazioni come queste si succederanno continuamente, in loop, senza alcun progresso e soluzione”. Un concetto semplice, questo sì davvero di sinistra, di quella sinistra che riconosce la sovranità nazionale come fondamentale per contrastare l’imperialismo e nel contempo vuole affrontare alla radice il problema dei flussi migratori. E anche questa volta si è persa un’occasione: nessuna soluzione, solo colpe e proclami da ambedue le parti.

Speriamo almeno che questi rifugiati appena salvati non finiscano nel mercato nero a fare gli schiavi nei campi agricoli, ma che possano avere il diritto presto di tornare in patria, cosa che oggi è spesso impossibile a causa dalle guerre provocate dagli stessi governi europei (Libia, Siria, Mali, ecc.) e dalla povertà causata dalle multinazionali occidentali che hanno saccheggiato i paesi di provenienza.