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Critica sociale, stages non pagati e cultura: il SISA in assemblea!

Sabato 24 novembre il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) si è riunito in assemblea generale a Locarno nella pittoresca Casa Gabi di Solduno per rinnovare gli organi statutari, discutere dei più pressanti problemi dei giovani ticinesi e pianificare la strategia da adottare per rafforzare la lotta in difesa dei diritti dei giovani. E’ la prima plenaria del nuovo anno scolastico che avviene dopo il 15° compleanno dell’unico sindacato studentesco ticinese oggi inserito nella rete nazionale “Azione_Istruzione“.

I due coordinatori del SISA sono stati rieletti a pieni voti: si tratta di Zeno Casella attualmente impegnato quale studente universitario e di Rudi Alves che frequenta il Liceo di Lugano 2 (LiLu 2). Confermato, anche dal LiLu2, Mattia Passardi come cassiere ed eletta per la prima volta nella Segreteria sindacale Tamara Vizzardi, allieva presso il Centro Scolastico Industrie Artistiche (CSIA).

In una nota inviata alle redazioni, il sodalizio studentesco fondato nel 2003 afferma che negli ultimi anni è riuscito a rafforzare la propria struttura e a coinvolgere numerosi nuovi militanti (erano 250 i ragazzi presenti in maggio all’evento organizzato a Maroggia per i primi 15 anni del sindacato). Tuttavia “l’offensiva condotta ai danni della scuola pubblica e del diritto allo studio e al lavoro non accenna a diminuire: si impone quindi una riflessione sulla capacità del sindacato studentesco di mobilitare i giovani in difesa dei propri diritti”.

La Segreteria sindacale del SISA

Il SISA rileva come “la deideologizzazione e l’individualismo in crescita nel mondo occidentale non favoriscono certo la discussione e la lotta collettive, tuttavia alcuni spazi di dibattito ancora esistenti nelle scuole potranno essere valorizzati in tal senso”. Oltre a ciò il sindacato vuole concentrarsi sulla formazione politico-sindacale dei militanti reputata un “tassello fondamentale per il radicamento e la crescita del sindacato stesso” oltre che per il futuro ricambio generazionale.

L’assemblea generale del SISA si è poi chinata sulle problematiche lavorative e sulle scuole professionali “in cui lo sfruttamento e l’assenza di diritti sono all’ordine del giorno, anche presso certi enti pubblici dove alcuni stages vengono pagati la miseria di 200 CHF al mese!”. Oltre a ciò, è stata approvata una risoluzione in favore di una cultura giovanile “accessibile, autodeterminata e di prossimità” attraverso la quale il sindacato studentesco condanna un panorama culturale “prevalentemente orientato al profitto” che rende estremamente difficile per i giovani “coltivare i propri interessi”. Per questo il SISA rivendica l’aumento degli sconti per l’accesso a manifestazioni culturali e l’acquisto di libri, una maggiore promozione da parte del Cantone di centri giovanili e spazi culturali autogestiti sul territorio, l’istituzione di una seconda Casa dello studente a Lugano e di nuove combinazioni tariffarie per il trasporto pubblico che incentivino l’accesso alla cultura.

Una prima buona notizia è arrivata nel frattempo dal governo: il Dipartimento dell’Educazione della Cultura e dello Sport (DECS) ha parzialmente accolto una rivendicazione del SISA sulle borse di studio, prevedendo l’innalzamento del tetto massimo delle stesse a tutto vantaggio degli studenti provenienti da famiglie meno favorite. In merito gli studenti avevano consegnato oltre duemila firme in parlamento pochi mesi fa godendo del sostegno del Partito Comunista e del Partito Socialista.