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Repressione contro la sinistra in Corea del Sud. Destituiti i parlamentari.

La Repubblica di Corea  – meglio nota come Corea del Sud – è da mezzo secolo sotto l’occupazione militare da parte degli Stati Uniti e viene comunemente definita una “democrazia”. In realtà la Federazione Sindacale Mondiale è da anni, per esempio, che denuncia il governo di Seoul per violazioni dei diritti dei sindacalisti e dei lavoratori, ma i media occidentali faticano a riportare queste notizie. Così come si dimenticano spesso di ricordare le repressioni passate contro il movimento studentesco e quelle di oggi contro i settori della società civile sudcoreana che chiedono la riunificazione pacifica con la Corea del Nord.

L'attuale Capo di Stato sudcoreana è la figlia dell'ex-dittatore
L’attuale Capo di Stato sudcoreana è la figlia dell’ex-dittatore

E mentre non si perde tempo invece a demonizzare la Corea del Nord socialista, ci si dimentica di dire che l’attuale governo di Seoul è retto da Park Geun Hye, figlia del dittatore sudcoreano Park Chun Hee che governò col pugno di ferro per conto degli Stati Uniti la parte meridionale della penisola coreana negli anni Settanta.

La figlia dell’ex-tiranno, nonostante l’odierno manto democratico, appena salita al potere si era già fatta riconoscere per aver suggerito di mettere agli arresti numerosi attivisti di sinistra e addirittura aveva mandato di fronte a un tribunale, con l’accusa di complotto “comunista”, il parlamentare progressista Lee Seok Ki, accusato di essere un agente di Pyongyang.

ll giurista progressita Lee Seok Ki ingiustamente arrestato
ll deputato della sinistra Lee Seok Ki ingiustamente arrestato

Ora però la situazione è ancora ulteriormente peggiorata nel più totale silenzio da parte dell’Occidente. Il governo sudcoreano di Park Geun-Hye già nel 2013 aveva infatti sporto denuncia alla magistratura per vietare l’ennesimo partito di sinistra: se già l’esistenza di un partito comunista resta semplicemente illegale nel Paese, ora, dopo ben 18 sedute, il tribunale costituzionale di Seoul ha dichiarato anti-costituzionale persino l’esistenza del Partito Unitario Progressista (UPP), un partito riformista di sinistra e i suoi cinque deputati sono stati destituiti dalla loro carica parlamentare a cui erano stati eletti dal popolo.