“I sionisti non sono imbattibili”! Esultano i comunisti, fra i più filo-palestinesi in Svizzera!

Il movimento politico svizzero più in sintonia con la lotta di liberazione nazionale palestinese è senza dubbio il Partito Comunista guidato da Massimiliano Ay, aderente ufficiale all’Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai accanto al Partito Comunista Palestinese e al Partito Comunista Cinese. Certo, vi sono altre forze politiche svizzere solidali con la causa palestinese, ma tutte con mille distinguo, timorose di essere accusate strumentalmente di “anti-semitismo” dai sionisti: c’è, ad esempio, chi solidarizza con la Palestina ma riconosce anche Israele; c’è chi sostiene la Palestina ma rifiuta di manifestare accanto ad esponenti iraniani e turchi; c’è chi unisce l’autodeterminazione palestinese con il separatismo curdo (che è in realtà uno strumento dei sionisti); c’è chi è ancora guidato dal principio dei “due popoli due Stati”, ecc. Il Partito Comunista svizzero è invece nettissimo e pone l’anti-sionismo come essenza della sua strategia, anche perché denuncia regolarmente infiltrazioni sioniste nelle università, nell’esercito e nei media elvetici. Come già avevamo scritto in questo articolo del settembre scorso (https://www.sinistra.ch/?p=16232) infatti, nelle tesi politiche approvate all’unanimità nel novembre 2021 dai delegati del 24° Congresso, si afferma quanto segue: “Noi non riteniamo la teoria (presuntamente pacifista) dei ‘Due popoli, due Stati’ come risolutiva del conflitto: consideriamo al contrario Israele un’entità sorta dall’occupazione illegale della Palestina, la cui piena liberazione nazionale noi quindi sosteniamo con forza”.

Le forze militari di Hamas stanno riprendendo il controllo di tutte le zone della striscia di Gaza occupate nell’ultimo anno dalle truppe sioniste.

I comunisti svizzeri esultano: “vittoria strategica per i partigiani palestinesi”!

E l’accordo di cessate il fuoco raggiunto fra Hamas e il regime di Tel Aviv non poteva quindi non far esultare i comunisti svizzeri. Il loro comunicato parte subito all’offensiva: “dopo oltre un anno in cui NATO, USA, UE e purtroppo anche la Svizzera ufficiale hanno chiuso gli occhi e autorizzato un genocidio ai danni del popolo palestinese, è stato raggiunto un accordo per il cessate il fuoco. Ce ne rallegriamo poiché si tratta di una vittoria delle forze partigiane dalla Resistenza palestinese che hanno tenuto testa a un esercito meglio armato costringendo il regime di Tel Aviv a cedere su questioni fondamentali”. Un accordo che la Radiotelevisione della Svizzera Italiana ha voluto far commentare, per usare le parole del Partito Comunista, a “pseudo-esperti italiani senza alcun contraddittorio”, i quali sfoggiando nientemeno che simbolismo esplicitamente sionista, hanno dimostrato una smaccata faziosità indegna di un servizio pubblico giornalistico. Ma la faziosità è stata riscontrata anche nel mondo accademico nei mesi passati: “con i rettori delle università svizzere che, mentre non si facevano problemi a continuare ricerche congiunte con istituti israeliani collusi con l’esercito sionista, hanno fatto reprimere i loro stessi studenti che manifestavano pacificamente contro il genocidio” denuncia il Partito di Ay.

Il Partito Comunista guidato da Massimiliano Ay è l’unico partito in Svizzera che nega la cosiddetta “soluzione a due Stati” e denuncia sistematicamente le infiltrazioni sioniste nella società elvetica.

Il sionismo non è imbattibile!

“Israele – scrivono sempre i comunisti – che finora aveva rifiutato, dovrà ora liberare prigionieri politici palestinesi, anche quelli condannati alle pene più lunghe. Israele si dovrà poi ritirare dalla Striscia di Gaza e dovrà garantire il ritorno dei profughi palestinesi al nord rinunciando ai piani di pulizia etnica. Israele dovrà infine concedere l’ingresso degli aiuti umanitari”. Gli obiettivi dichiarati dell’occupazione sionista sono quindi tutti falliti secondo il partito, noto per le sue abilità di analisi geopolitica e di conoscenze sulla politica internazionale e militare, “non solo la consegna dei prigionieri israeliani non avverrà incondizionatamente come preteso da Tel Aviv, ma i sionisti non sono nemmeno riusciti a sradicare la resistenza armata palestinese che anzi si è unita: correnti religiose, patriottiche e comuniste si sono infatti compattate nel processo di liberazione nazionale!”. Nel comunicato non lo si dice esplicitamente, ma dietro a questa unità vi è l’abile mano diplomatica di un altro Partito Comunista, quello cinese che era riuscito nel luglio 2024 a far dialogare islamisti e atei delle differenti fazioni palestinesi!

Luglio 2024: Pechino ospita una riunione delle varie organizzazioni politiche palestinesi.

Lotta continua… dal fiume al mare!

Il Partito Comunista non dimentica tuttavia “che è stato compiuto un genocidio e che Israele ha commesso efferati crimini di guerra e contro l’umanità come bombardare ospedali e scuole, assassinare bambini, e tutto questo con la complicità dell’Occidente liberal-democratico che ha continuato a vendere armi all’Entità sionista, non ha ipotizzato sanzioni e anzi ha posto il veto all’ONU per impedire ogni tregua”. Sfiducia viene anche espressa sul fatto che “l’Entità sionista rispetterà il cessate il fuoco, così come non lo ha fatto in Libano”. Da notare come i comunisti usino il concetto di “Entità sionista” per non legittimare lo Stato di Israele che il segretario del Partito in televisione aveva definito “Stato creato artificialmente con intenti coloniali”. Il PC conclude insomma che, pur rallegrandosi della tregua, non si illude che l’accordo possa durare molto: Israele infatti “non smetterà di occupare illegalmente Gaza, la Cisgiordania e Gerusalemme Est”. Tuttavia va ammesso senza alcun dubbio che “Israele ha subito una sconfitta importante”. Ma ora occorre insistere “affinché il sionismo razzista e guerrafondaio sia consegnato alla storia e la Palestina torni ad essere unita, libera, sovrana e indipendente!”.