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I socialisti turchi accusano il giornalista Can Dündar di avere relazioni con lo “stato profondo” gülenista

Da tempo il quotidiano della sinistra laica e kemalista turca, “Cumhuriyet”, considerato come una testata progressista di rara serietà e approfondimento, capace di attirare importanti intellettuali di area progressista e vicina al CHP, il Partito Repubblicano del Popolo aderente all’Internazionale Socialista – non è più lo stesso. Una strana linea editoriale ha infatti iniziato a prevalere, nell’incredulità di molti suoi lettori storici. Se ancora una decina di anni fa dalle sue colonne si potevano leggere coraggiosi articoli a favore di Cuba socialista e della sua Rivoluzione, negli ultimi tempi l’impostazione appariva vieppiù orientata a tollerare l’atlantismo.

In modo particolare sotto la direzione di Can Dündar, agente di Reporters Sans Frontieres (RSF) in Turchia e principale esponente del giornalismo piegato agli interessi dell’Unione Europea, il quotidiano storico della sinistra turca ha iniziato forme di collaborazione sempre più imbarazzanti con il quotidiano islamista e filo-americano “Zaman”, edito dalla confraternita di Fethullah Gülen. “Zaman” nel frattempo è stato espropriato con un’azione diretta del governo turco.

Il deputato dell'opposizione laica Balbay
Il deputato dell’opposizione laica Mustafa Balbay

Un ex-editorialista di “Cumhuriyet” e deputato del CHP Mustafa Balbay ha pubblicamente dichiarato, infatti, di essere stato allontanato dal quotidiano per ordine proprio di Fethullah Gülen, ben prima del tentato colpo di stato del 15 luglio scorso, e addirittura ha rivelato che ogni giorno 20mila copie del quotidiano venivano acquistate proprio dalla setta del magnate turco-americano accusato della sommossa golpista: di fatto un finanziamento indiretto al quotidiano storico della sinistra per orientarne la linea editoriale con il consenso di Dündar.

Dündar, nel fratempo, ha lasciato il Paese e nei giorni scorsi altri giornalisti di “Cumhuriyet” sono stati denunciati per sostegno esplicito a una organizzazione terroristica, come viene definita la setta islamista gülensta, nonché al separatismo curdo in un disegno eversivo e filo-atlantico.