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Tutti vogliono nazionalizzare la Posta. Massimiliano Ay e Graziano Pestoni per un’iniziativa!

La piattaforma Smartvote in vista delle elezioni cantonali ticinesi del prossimo 7 aprile ha posto una domanda fondamentale ai candidati: “Il Canton Ticino dovrebbe chiedere a Berna di ripristinare la regia federale della Posta (ovvero di rinazionalizzarla)?”.

Stando alle risposte al questionario moltissimi sono stati i candidati favorevoli a questa proposta. A rivelarlo è Simon Bart, analista di Smartvote che sul sito RSI.ch ha affermato: “A questo quesito i candidati dei vari partiti, di sinistra, centro o destra, non hanno risposto in modo tradizionale perché c’è il sì della sinistra, quello del centro (con il PPD) e quello della destra (con la Lega e l’UDC). Solo il PLR ed i Verdi Liberali sono divisi”.

E come reagisce il Partito Comunista che della nazionalizzazione della Posta ne ha da tempo fatto un simbolo della propria azione politica a questa insperata svolta della politica ticinese? In una nota stampa giunte alle redazioni i comunisti dichiarano appunto che in piena campagna elettorale ad esporsi per la nazionalizzazione del servizio postale vi sono “anche esponenti borghesi e della destra economica, cioè proprio coloro che vent’anni fa hanno votato per privatizzare e liberalizzare il mercato postale e non solo”.

Naturalmente tutti i candidati del Partito Comunista hanno risposto affermativamente al quesito, ma anche quasi tutti i socialisti si sono detti favorevoli… “peccato che nel 1997 il PSS abbia boicottato il nostro referendum che voleva salvare la regia federale” ricordano però i comunisti!

Il deputato comunista Massimiliano Ay ha depositato una iniziativa cantonale

Nel dicembre 2016 nel Gran Consiglio ticinese, l’unico deputato del Partito Comunista, Massimiliano Ay aveva sostenuto la risoluzione cantonale che chiedeva alle autorità federali una moratoria delle chiusure di uffici postali, ma nel suo intervento in aula aveva avvertito che “finché non si ritornerà a tematizzare la nazionalizzazione di un tale settore strategico per l’economia, rischia di essere solo una misura palliativa”. Nel suo comunicato il Partito Comunista si rallegra naturalmente del consenso trasversale, “ma chiediamo di passare dalle parole ai fatti”, aggiunge!

Il dirigente sindacale Pestoni con Ay

In che senso? A spiegarlo è Massimiliano Ay: “i deputati in Gran Consiglio potranno votare infatti a favore dell’iniziativa cantonale che ho depositato già nell’aprile dell’anno scorso ma ancora ferma in commissione che chiede proprio a Berna di ripristinare la regia federale”.  Insomma il Partito Comunista offre quindi  la possibilità ai granconsiglieri di far seguire all’indignazione, i fatti concreti, perché solo la nazionalizzazione e la fine della gestione secondo logiche di mercato permetterà di evitare la chiusura di uffici postali. Il Partito Comunista invita infine l’Unione Sindacale Svizzera (USS) a promuovere in modo unitario una iniziativa popolare in tal senso, un tema su cui il presidente del sodalizio Graziano Pestoni è particolarmente sensibile.