La Turchia divisa secondo i progetti del Pentagono
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Questione curda: i problemi del separatismo etnico e un programma di fase per i comunisti

La Turchia divisa secondo i progetti del Pentagono

La vera “raison d’être” del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan, ndr.) è la speranza di fondare uno Stato curdo con l’appoggio del cosiddetto “Barzanistan”, quest’ultimo collocato nell’Iraq settentrionale. Il Governo turco di Erdoğan sta sostenendo i piani del PKK con il suo appoggio a Barzani. Partendo da questi fatti, vi presentiamo il programma che segnerà il destino del piano di balcanizzazione del Medio Oriente, impedendolo. Per iniziare, si deve comprendere questo dato di fatto: le trattative tra il Governo Erdoğan e Öcalan (il leader del PKK, ndr.) non sono affatto parte di un “processo pacifista”. Oggi, il piano viene dichiarato più apertamente anche dalla parte dei sionisti: essi vogliono che Diyarbakır diventi il centro di uno Stato satellite d’Israele; vogliono che la Turchia, l’Iran, l’Iraq e la Siria vengano divisi e il “Barzanistan” raggiunga il Mediterraneo. Sono questi i fini della “strada verso la pace”.

Un progetto sanguinoso

L’autore con alcune sue opere

Non c’è spazio per la pace in questo progetto. Vi sono soltanto guerre civili e fratricidio. Questo progetto assegna inoltre ai curdi il ruolo di eterni schiavi: gli imperialisti vogliono usarli come dei meri soldati per distruggere le nazioni sovrane del Medio Oriente. Gli Stati Uniti e Israele lasceranno infatti i curdi a mezza via dopo averli usati. Si vede chiaramente la fine di questa “strada”: gli Stati Uniti saranno costretti a ritirare le loro forze armate dal Medio Oriente e gli ufficiali dell’esercito turco che rifiuteranno di servire gli interessi americani rischieranno la libertà! A questo punto, c’è un’unica soluzione: l’unione dei Paesi della regione per mettere fine all’egemonia imperialista e alle tendenze separatiste (a loro funzionali, ndr.). Un mio amico curdo mi aveva chiesto di mostrargli una soluzione: aveva ragione. Perciò dedichiamo questa soluzione a tutti i popoli del Medio Oriente.

La base di sviluppo del PKK

L’autore è uno dei più noti leader marxisti-leninisti turchi fin dagli anni ’70

Innanzitutto osserviamo come si è sviluppato quello che di fatto è il terrorismo perpetrato dal PKK. La ragione principale è che i nostri concittadini di origine curda pensano che il PKK stia per fondare uno stato curdo “indipendente” con l’appoggio degli Stati Uniti e d’Israele. Questa aspettativa si è consolidata con la fondazione del “Barzanistan” dopo l’invasione dell’Iraq dalla parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati. La guerra in Siria e le trattative con Öcalan hanno nutrito questa speranza. Il sostegno di massa al PKK è cresciuto su queste basi. Il punto di vista militare sottolinea l’importanza del Monte Qandil: esso è, senza dubbio, la sede centrale del PKK (e per questo motivo l’esercito iraniano l’aveva assediato nel 2011) però, come abbiamo detto prima, la vera “raison d’être” del PKK è poter fondare un proprio Stato “indipendente”. Così il PKK rafforza la propria causa. Il Governo Erdoğan sta sostenendo la causa del PKK con il suo appoggio al regime fantoccio di Barzani. I piani atlantisti-sionisti per la fondazione di uno Stato satellite sono però in crisi: quando la Turchia si unirà con i paesi della regione, il problema sarà infatti risolto. Quelli che impongono la balcanizzazione alla Turchia hanno, di fatto e contro il loro interesse, gettato le basi proprio per un’alleanza tra la Turchia, l’Iran, la Siria e l’Iraq.

Il programma dei comunisti che metterà fine al terrore

Il popolo di Turchia dovrà saper distruggere l’egemonia dei collaborazionisti interni, fondando un Governo Nazionale che straccerà la mappa del progetto del “Greater Middle East”. Di seguito il programma che si verrà a delineare:

  1. Metteremo fine all’esportazione del terrorismo dalla Turchia in Siria e sosterremo l’unità nazionale della Siria: I piani di Erdoğan e i suoi superiori neo-liberali che prevedevano la divisione della Siria sono falliti. Il popolo siriano si sta unendo intorno ad al-Assad. La potenza separatista nella Siria settentrionale sarà sradicata e una volta che la Siria consoliderà la sua sovranità, la Turchia si alleerà con la Siria.
  2. Sosterremo l’unità nazionale dell’Iraq con tutti i mezzi necessari e affermeremo che il petrolio iracheno appartiene al Popolo iracheno: In questo modo distruggeremo i sogni degli Stati Uniti e d’Israele di sterminare le nazioni sovrane del Medio Oriente e sradicheremo la minaccia del PKK. In questo processo anche il centro del terrorismo nel Monte Qandil sarà eliminato. Per di più, cooperare con un’Iraq unito sarà la soluzione ottima per i nostri problemi energetici.
  3. Risusciteremo l’alleanza tradizionale con l’Iran e collaboreremo con l’Iran in ogni campo, specialmente nella sfera della sicurezza nazionale e regionale: L’Iran è già pronto per una tale cooperazione. Noi dovremo però smontare tutte le basi NATO nel nostro Paese e così  potremo collaborare con l’Iran in Siria e in Iraq. Una collaborazione economica tra la Turchia e l’Iran porterà un vantaggio immenso per entrambi i paesi.
  4. Concentreremo tutte le risorse pubbliche per la lotta contro il PKK e saremo decisivi nello sradicamento del separatismo etnico: Il PKK perderà la sua forza sociale senza l’appoggio diretto degli Stati Uniti e d’Israele e così, alla fine, sarà eliminato. I suoi militanti che si arrendono avranno l’opportunità di pentirsi e diventare cittadini degni della Repubblica.
  5. Uguaglianza e libertà in ogni campo per i nostri cittadini di origine curda: La questione curda è già stata risolta per quanto riguarda i diritti culturali: noi sapremo però distruggere anche la struttura feudale nelle province orientali (che sfrutta tuttora il proletariato curdo, ndr.) per completare la Rivoluzione Democratica e faremo sì che si realizzi l’uguaglianza sostanziale nella società.
  6. La “Nazione Turca”: Nella Costituzione la “Nazione Turca” sarà definita in questa maniera: “Si chiama Nazione Turca tutto il Popolo che vive in Turchia e che ha fondato la Repubblica. La Sovranità appartiene alla Nazione Turca che, con la lotta unitaria contro la Monarchia e le Potenze Imperialiste, ha affermato la sua volontà di vivere insieme”. Questa definizione della “Nazione Turca” che proporremo come nozione costituzionale si basa sull’affermazione “i turchi siamo noi, i curdi siamo noi – tutti insieme siamo la Nazione Turca”.
  7. Le relazioni sociali risalenti al Medioevo e gli status feudali saranno aboliti e fonderemo amministrazioni popolari su ogni piano gerarchico per consolidare il potere democratico e popolare: Noi garantiamo la libertà e il diritto ad amministrare il Paese ai nostri cittadini di origine curda, al contrario degli Stati Uniti e d’Israele che cercano sempre più servitori per consolidare una loro egemonia sulle nostre terre. L’unità del Popolo di Turchia è l’unica forza motrice per costruire una Turchia sovrana, democratica e progressista. La separazione, invece, porterebbe solo fratricidio ed indebolimento.
  8. Dopo aver sradicato le minacce separatiste, lavoreremo per realizzare l’Unione dei Cinque Paesi e dei Cinque Mari: Una cooperazione tra la Turchia, l’Iran, la Siria, l’Iraq e l’Azerbaigian porterà prosperità, sicurezza e democrazia alla regione. In questo modo, la sicurezza logistica delle risorse energetiche sarà garantita e si avrà una collaborazione benefica con i paesi euro-asiatici. Il blocco atlantico sta dividendo la Turchia con le minacce di guerra civile. La Turchia avrà la possibilità di unirsi e consolidare la sovranità solo completando la Rivoluzione kemalista.

Gli Stati Uniti non possono prevenire questo programma

Gli Stati Uniti non hanno il potere di ostacolare questo programma che sradicherà il terrorismo etnico una volta esso viene realizzato perché non si godono di una forza sostanziale nel Medio Oriente che può resistere alla potenza di un’alleanza  tra la Turchia, l’Iran, la Siria e l’Iraq. Gli Stati Uniti non hanno il potere di comandare sui paesi dell’Asia Occidentale, una volta che saranno uniti.

Doğu Perinçek, presidente del Partito dei Lavoratori di Turchia (IP) successore del Partito Rivoluzionario Operaio e Contadino (TIKP)

Traduzione dal turco: Aytekin K. Kurtul / con adattamenti della redazione