Minorenni denunciati per consumo di canapa: i giovani comunisti insorgono!

È notizia delle ultime ore, in Ticino, la denuncia subita da otto minorenni tra i 13 ed i 16 anni a causa del consumo e della vendita di canapa. Per il movimento giovanile del Partito Comunista “questo fatto è un’ulteriore dimostrazione che indica come focalizzare l’attenzione quasi esclusivamente su un’impostazione repressiva che vive di divieti ed imposizioni non é la soluzione”.

La via proposta dai giovani comunisti è quella di “depenalizzare l’uso di canapa, andando così anche ad assestare un colpo diretto ad un mercato sommerso alquanto pericoloso, e favorire un dialogo con i ragazzi volto alla prevenzione”. A pochi anni dal rifiuto in votazione popolare sul tema, la sinistra torna quindi a battere il chiodo dei diritti civili contro la politica securitaria che pensa di criminalizzare dei giovanissimi per uno spinello.

Dato che il primo incontro con gli stupefacenti avviene nella maggior parte dei casi nell’età giovanile – scrive sempre Gioventù Comunista in una nota stampa – “riteniamo che debbano essere sviluppati e potenziati progetti di sensibilizzazione, di informazione e di prevenzione – senza però cadere nel moralismo – all’interno delle strutture scolastiche. Occorre inoltre favorire la creazione di spazi d’autogestione ricreativa, nel quale i giovani possano socializzare e che sostituiscano la nociva influenza che opera sui giovani la cultura del consumismo”.

Non va inoltre dimenticato che occorre risolvere alla radice le problematiche legate al mondo della droga: è indubbio che bisogna lavorare sulle cause di fondo che portano un giovane a rifugiarsi – arrivando successivamente ad esserne dipendente – negli stupefacenti. Continua Aris Della Fontana, coordinatore dei giovani del Partito Comunista: “il malessere e l’emarginazione sociale, le scarse opportunità lavorative e sempre più precarie, gli spazi aggregativi che mancano ed in generale una politica che tende a disinteressarsi delle istanze giovanili, sono elementi che pesano all’interno di un bilancio complessivo relativo alla figura, alla condizione ed allo status del giovane nella nostra società.

La Gioventù Comunista, insomma, chiede a gran voce che si riapra il dibattito sulla depenalizzazione delle droghe leggere e che si investa a favore degli spazi aggregativi autorganizzati dai giovani.

Lascia un commento