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Più sicurezza…ma dove?

Negli ultimi anni, complici l’aumento delle aggressioni, il dispiegamento delle forze di sicurezza ai carnevali ticinese è aumentato notevolmente. Assieme ad esso è cresciuto anche il prezzo degli ingressi; basti vedere l’aumento del 60% per il Rabadan e l’introduzione (dopo la tragedia Tamagni) di un biglietto alla Stranociada (carnevale di Locarno) che ha perso così, in parte, il suo fascino di carnevale libero e aperto.
Bisogna però chiedersi: tutte queste “innovazioni” hanno portato un effettivo aumento degli standard di sicurezza? Porre degli ingressi controllati serve a fermare i malintenzionati?

Ecco un breve riassunto dei fatti rilevanti accaduti finora in vari carnevali del Cantone:

Carnevale la Lavandera (Cavergno): due diverbi finiti alle mani durate la serata di sabato.
Canevale di Sementina: testimoni affermano di aver assistito ad un tafferuglio in cui erano coinvolte varie persone.
Carnevale di Maggia: sfiorata la tragedia! Un 17enne ferito gravemente al volto con un arma da taglio! L’aggressore ha rischiato il linciaggio da parte di una cinquantina di persone infuriate. Il personale di sicurezza si è trovato non poco in difficoltà! Solo con l’intervento di due pattuglie della Polizia Cantonale la situazione è tornata alla calma.
Carnevale la Lingera (Roveredo): vari tafferugli sono avvenuti durante le serate di festa.
Ribellonia (Solduno): unico carnevale gratuito e senza ingresso controllato dell’elenco. Durante la serata di festa di Sabato non si è registrato nessuno scontro!

L’ultimo carnevale della Vallemaggia, quello di Someo, rischia di non aver luogo a causa dei fatti di Maggia. Sicura è la soppressione del concerto dei Piace (gruppo punk-rock locarnese) per paura che la loro presenza porti malintenzionati all’evento…

La presenza di dispositivi di sicurezza a questi tipi di eventi è evidentemente indispensabile, ma perché aumentarne il dispiegamento e di conseguenza i costi quando non possono garantire una sicurezza assoluta? Ricordiamo che Damiano Tamagni non è stato ucciso con un arma e i controlli che vengono effettuati agli ingressi prevengono l’introduzione di bibite piuttosto che di potenziali oggetti pericolosi.
Da quest anno al Rabadan sarà presente un sistema di videosorveglianza, grande utilità per ricostruire i fatti, ma scoraggerà i soliti violenti?

Chi vive oltralpe resta incredulo alla notizia che in Ticino bisogna pagare un ingresso per partecipare ai carnevali e che essi siano di conseguenza delimitati da ingressi controllati. Questo perché la cultura del carnevale è tutt’altra; dovrebbe essere un ritrovo popolare aperto a tutti dove festeggiare divertendosi. Chi da Zurigo vorrebbe partecipare al Rabadan non lo fa a causa del prezzo!

Attraverso la mia esperienza posso affermare che i controlli di sicurezza agli ingressi sono assolutamente inutili per fermare i malintenzionati. Un aumento dei costi in questa direzione è inutile. La probabilità che accadano degli scontri al Rabadan è uguale agli anni passati. Per prevenire bisogna intervenire sulla prevenzione e su personale di sicurezza qualificato in grado di intervenire in modo adatto e comportarsi in modo rispettoso verso i partecipanti: mi rivolgo ad un ammonimento visto fare in modo sproporzionato, aggressivo e assolutamente non professionale verso una ragazza, la cui sola colpa era di essere entrata inconsciamente da un passaggio adibito alle sole uscite, da un dipendente della Rainbow al carnevale di Roveredo. Questi fatti dimostrano l’assenza di preparazione da parte di alcuni agenti della sicurezza e la speculazione di alcune ditte interessate probabilmente al solo guadagno offrendo però un pessimo servizio.

Mi auguro che dopo quest anno i vari organizzatori avranno modo di guardarsi indietro e riflettere sulle scelte fatte, cercando di puntare in futuro su un carnevale più libero e con dispositivi di sicurezza competenti e organizzati in modo più efficiente.

Marin Mikelin, candidato al Granconsiglio per la lista Mps-Pc

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