Basta aumenti delle casse malati! Centinaia di persone in piazza a Bellinzona.

Sabato scorso a Bellinzona erano in centinaia a sfilare sul Viale Stazione contro l’aumento dei premi di cassa malati, gli ennesimi di una lunga serie. Manifestazioni simili si sono svolte anche a Losanna, Neuchâtel, Bienne, Berna e Monthey. I cittadini erano mossi dalle federazioni dell’Unione Sindacale Svizzera e dai partiti della sinistra, fra cui un nutrito spezzone del Partito Comunista, composto di vari giovani che sventolavano le bandiere rosse. 

In piazza vi erano anche il presidente della socialdemocrazia Igor Righini, i due coordinatori del Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) Zeno Casella e Rudi Alves, il segretario dei comunisti nonché deputato in Gran Consiglio Massimiliano Ay, il coordinatore dei Verdi e consigliere comunale di Bellinzona Ronnie David e il leader del Forum Alternativo e già consigliere nazionale Franco Cavalli

Proprio nei giorni prima della manifestazione era stata resa pubblica la ricetta del Partito Liberale Radicale (PLR) in ambito sanitario: il partito padronale aveva proposto non solo di aumentare le franchigie, così che le casse malati rimborsino di meno le cure mediche ai pazienti, ma persino la creazione di un “conto di risparmio sanità” in cui chi ha sufficiente denaro per questo scopo potrà godere di sgravi fiscali, che saranno trasmissibili agli eredi. Come se non bastasse il Partito diretto in Ticino da Bixio Caprara perorava la causa di un processo di integrazione economica con l’UE che consideri anche il settore della sanità. Il Partito Comunista aveva subito reagito stizzito invitando a partecipare in massa alla manifestazione di protesta e accusando il PLR di essere un “partito ferocemente classista, ostile ai lavoratori e al ceto medio, e orientato unicamente a difendere gli interessi economici dei grandi manager che si arricchiscono speculando sulle malattie delle persone”.

Al termine del corteo si è tenuto un solo discorso, rappresentativo di tutte le sensibilità presenti in piazza. Il segretario sindacale di UNIA Giangiorgio Gargantini ha infatti chiarito la situazione svizzera nell’ambito delle cure sanitarie sempre più costose e ha ricordato le rivendicazioni che uniscono la sinistra: l’introduzione immediata di una moratoria che impedisca l’aumento dei premi di cassa malati; la creazione di una cassa malati unica, pubblica e finanziata con premi proporzionali al reddito e alla sostanza; l’abolizione delle sovvenzioni alle cliniche private, il controllo del costo dei farmaci, richiedendo che il Consiglio federale usi anche l’arma delle licenze obbligatorie per ottenere farmaci generici anche quando il farmaco originale è ancora protetto dai brevetti e infine  ala verifica di qualità delle cure per eliminare le molte prestazioni che non servono minimamente ai pazienti, ma solo al portafoglio dei prestatori d’opera.