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Il Messico batte la Germania, Islanda e Svizzera obbligano Argentina e Brasile al pareggio

Pronti via è già fioccano le polemiche a non finire tra i campioni del mondo tedeschi perché i nazionali Ilkay Gündogan del Manchester City e Mesut Özil dell’Arsenal a Londra si son lasciati immortalare a maggio insieme al presidente Recep Erdogan, tuttavia essere critici col presidente turco è ragionevole, che si debba chiedere ai due calciatori di negare le loro origini e fingere di non essere figli dell’immigrazione turca nella Repubblica Federale Tedesca è francamente clamoroso, almeno quanto l’esclusione dalla selezione di Leroy Aziz Sané, ventiduenne attacante del Manchester City, forse perché pure lui non è un appassionato estimatore di birra e salsicce e preferisce il kebap. Intanto nel primo incontri con il Messico i teutonici capitolano malamente, Lozano segna nel primo tempo e i campioni del mondo non riescono a inventare nulla per superare la solida muraglia difensiva messicana che nel secondo tempo annulla qualsiasi loro offensiva.

Nella stampa russa si parla molto degli italiani, anche se al mondiale non ci sono, non dei calciatori però, gli operatori turistici e il mondo della prostituzione, ciascuno nella sua piena autonomia, sono ugualmente affranti dell’assenza dei turisti e dei clienti del Belpaese, più o meno lo stesso era stato affermato nel 2014 da entrambi i segmenti economici dopo la frettolosa eliminazione di Balotelli e compagni nel mondiale brasiliano.

La preghiera per la fine del Ramadan al Cairo e in tutto l’Egitto è stata più breve del solito, alle due del pomeriggio di venerdì 15 giugno 2018 infatti i leoni rossi sono ritornati al mondiale dopo ventotto anni, con Salah in panchina, dopo la violenta caduta procuratagli nella finale di Champions da Sergio Ramos, gli uruguagi all’ultimo negano loro il pareggio e con un modesto 1 a 0 si affiancano in vetta al girone ai russi, dilagati con uno spettacolare 5 a 0 il giorno prima nell’apertura del mondiale contro i sauditi, con Vladimir Putin, che ha lanciato dopo il manifesto ufficiale anche i nuovi cento rubli con l’effige dell’eroe dell’Unione Sovietica Lev Jašin. Con un raggiante Putin in tribuna, tra una ventina di capi di stato di tutto il mondo, ovviamente nessuno occidentale, anche Kim Yong Nam, presidente del parlamento della Corea Popolare, che ha garantito la presenza del presidente Kim Jong Un al forum economico di Vladivostok nel prossimo settembre. Putin ha rivolto ai presidenti di Canada, Stati Uniti e Messico, a cui è stato appena assegnato unitariamente il mondiale del 2026, l’invito ad essere presenti il 15 luglio per la finale a Mosca, molti ritengono che Donald Trump accoglierà l’invito. A concorrere contro il tridente nordamericano il Marocco, che mitiga la delusione con l’euforia in tutte le città per un ritorno ai mondiali atteso venti anni, eliminati nel ‘98 ingiustamente per la vittoria regalata dai brasiliani ai norvegesi. Gli iraniani, che la Nike ha provato a lasciare a piedi nudi, o al massimo con le calzette, a causa dell’embargo voluto dai falchi filo-sauditi e filo-israeliani dell’amministrazione a stelle e strisce, han risolto il problema comperandole in un negozio russo. Proprio gli iraniani hanno vinto all’ultimo per un’autorete contro un Marocco combattivo, propositivo e sfortunato, posizionandosi temporaneamente in testa al loro girone davanti alle due iberiche.

In Perù l’orgoglio per il ritorno tra i grandi dopo trentasei anni regala ai giocatori della Blanquirroja tensione ed emozione, a Lima e in tutto il paese la furia per le figurine Panini è incontenibile, nella prima settimana nelle edicole sono state vendute centocinquanta tonnellate di figurine, i falsari hanno smesso di stampare dollari e sono passati ai volti dei calciatori, insomma altri milioni di tonnellate di figurine, alle elezioni locali c’è chi promette bustine originali Panini ai propri elettori, non era mai successo in nessuna parte del mondo. Sul campo coi danesi meritano la vittoria, ma perdono per 1 a 0, dopo che alla fine del primo tempo Cueva spreca tirando al cielo, soffocato dalla responsabilità, il rigore del possibile vantaggio.
I rossocrociati hanno confermato le speranze che in loro ripongono tutti gli elvetici, obbligando un Brasile, come il solito più temuto per la sua storia che per il reale valore del gioco che oggi esprime, a impattare in un pareggio equo in cui a una prodezza di Coutinho ha risposto Steven Zuber. Nell’altra partita dello stesso girone i serbi regolano con difficoltà i costaricensi, 1 a 0 imposto da Kolarov di potenza, ma entrambe le squadre non mancheranno di ambire con merito al passaggio del turno.

I croati regolano con un secco 2 a 0 i nigeriani, mostrandosi tra le più solide squadre di queste prime giornate. La Francia arranca e con fatica s’impone con un modesto 2 a 1 sui canguri australiani, un rigore per Griezmann che ha confermato di rimanere all’Atletico Madrid e vorrebbe essere il capocannoniere anche in Russia, dopo esserlo stato all’ultimo europeo, lo insidiano Cristiano Ronaldo, la cui rabbiosa cattiveria al pari degli errori del portiere e della difesa spagnola vanificano la doppietta di Diego Costa e la rete di Nacho Fernandez, permettendo al pallone d’oro di siglare tre reti che pareggiano il conto della sfida iberica. Gli spagnoli sono passati sotto la direzione di Fernando Hierro, dopo che l’allenatore Lopetegui ha firmato per il Real Madrid ed è stato giustamente licenziato dalla federazione iberica che non si reputa una succursale dei madridisti.  Messi, come Cristiano Ronaldo, è consapevole molto probabilmente di avere l’ultima opportunità per cercare di diventare campione del mondo, ma all’esordio delude, in attacco con lui ha giocato un evanescente Agüero, in panchina Higuain e Dybala, a casa Icardi, la presunzione dell’allenatore Sampaoli è pari solo a quella del presidente liberista e affamatore del suo popolo Mauricio Macri. Un’opaca Argentina s’impantana di fronte al carattere e alla determinazione degli islandesi di Hallgrimsson, organizzatore di uno straordinario catenaccio. L’Islanda, dopo aver eliminato gli inglesi all’europeo, debutta ai mondiali imponendo il pareggio ai vice-campioni del mondo, mentre i tifosi ripetono il rito di affetto e d’incitamento del “respiro del geyser”, conosciuto ormai ben oltre l’isola artica.

Non sono ancora scese in campo tutte le squadre eppure il mondiale, che attrae l’attenzione di tutto il mondo, subisce le minacce di quanto resta dell’integralismo islamico a cui rispondono i formidabili servizi di sicurezza russi, vive del sole che bacia le rive della Volga e della Moscova, sorride della grande ospitalità del popolo russo che ha accolto migliaia di tifosi di tutte le squadre e ha già conquistato un paio di miliardi di telespettatori in tutto il pianeta.

Davide Rossi

Davide Rossi, di formazione storico, è insegnante e giornalista. A Milano dirige il Centro Studi “Anna Seghers” ed è membro della Foreign Press Association Milan.