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La RSI si schiera con gli europeisti alle elezioni russe?

Io contro Putin”, a dirlo è una modella 37enne che lancia la sua sfida elettorale (che naturalmente nessuno – tranne i media occidentali – raccoglierà). A spiegarci le ragioni di questa sconosciuta signora è la pagina Facebook ufficiale di “RSInews” che, con un tag esplicito alla pagina “Stop Putin support Ksenia Sobchak”, si permette di fare campagna elettorale contro l’attuale presidente russo.

Nulla di cui stupirsi: fino a poco tempo fa era un altro il politico russo osannato alle nostre latitudini: tale Alexei Navalny, presunto attivista anticorruzione foraggiato dalla “National Endowment for Democracy”, una fondazione con sede a Washington, nonché vincolata direttamente al Congresso degli Stati Uniti, il quale tentava evidentemente di interferire nel processo elettorale di un paese straniero e sovrano! Ora che Navalny non potrà candidarsi, i media occidentali hanno ricevuto l’ordine di farci bere la storiella di un’altra eroina, appunto Ksenia Sobchak. Ma perché il servizio pubblico svizzero si sente in dovere di enfatizzare il ruolo di questa signora?

Semplicemente perché questo volto nuovo vuole svendere il proprio paese al grande capitale europeo e americano, come spiega bene lei stessa: “tutte le grandi imprese statali vanno privatizzate”, “lo Stato non deve controllare alcun settore dell’economia”. E dulcis in fundo, senza paura dei ridicolo: “la proprietà privata deve essere protetta”, come se la Russia fosse ancora oggi un’economia collettivista.

Per carità, nel nome del pluralismo ci va bene che la RSI le dia spazio, purché allora a Comano dedichino lo stesso spazio a tutti i candidati all’alta carica russa, altrimenti è un abuso che in periodo di “No Billag” non è peraltro molto furbo! Come mai, ad esempio, i media svizzeri ed europei non parlano mai di Pavel Grudinin, candidato presidente del Partito Comunista della Federazione Russa (PCFR), che oltre a far parte del più grande partito di opposizione è realisticamente il principale contendente elettorale a Putin? Semplice perché Grudinin non solo è di sinistra, ma non è un amico dell’UE e degli USA! E perché non abbiamo mai setito nominare il candidato Maxim Suraykin del Partito dei Comunisti Russi (Komros) che potrebbe avere lo stesso peso elettorale di questo personaggio eterodiretto?

Questo evento non deve però essere un motivo da strumentalizzare in vista del 4 marzo: non solo perché grazie a questa candidata neo-liberista, la RSI ha dimostrato di non essere affatto di sinistra come invece sostengono i fautori di “No Billag”, ma soprattutto perché senza le risorse che derivano dal canone, la RSI farà ancora di peggio: non potendosi permettere corrispondenti preparati e seri, si ridurrà a copia-incollare le agenzie stampa superficiali e faziose del sistema atlantico, come Reuters, ANSA, ecc.

Visto però l’interesse e lo spazio dedicato alle liste elettorali numericamente più insignificanti della Russia, facciamo fatica a capire il motivo per cui, quando si tratta invece di politica interna, la liste elettorali minori vengano marginalizzate, e questo vale addirittura per un Partito come quello Comunista in Ticino che, seppur rappresentato in Gran Consiglio, riceve meno spazio di una …soubrette russa.