Gli uffici postali vengono smantellati, ma la deputazione ticinese a Berna non incontra i sindacati!

Il sindacato Syndicom (che organizza i lavoratori postali) e l’Unione Sindacale Svizzera – Ticino e Moesa (USS), in una nota stampa giunta alle redazioni in mattinata, esprimono delusione per non aver avuto la possibilità di incontrare la deputazione ticinese alle Camere federali per discutere dei servizi postali prima del 30 novembre, data in cui saranno discussi importanti atti parlamentari che riguardano proprio il servizio postale.

Negli ultimi mesi il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati sono stati ripetutamente sollecitati da una serie di mozioni e iniziative riguardanti la Posta, in particolare sulla chiusura degli uffici postali, volte a rivendicare maggiore trasparenza nelle decisioni, una pianificazione della rete postale, la modifica dei criteri di raggiungibilità, nonché di considerare i pareri dei cittadini e dei Comuni.

Se due decisioni sono già state adottate dai due rami del parlamento svizzero soprattutto inerenti i criteri di raggiungibilità degli uffici postali tenendo conto di fattori regionali, altre questioni saranno all’ordine del giorno della sessione parlamentare del 30 novembre prossimo. Tra queste figura l’iniziativa cantonale ticinese, che chiede di conferire maggiori competenze ai comuni. Ecco perché per informare compiutamente la deputazione ticinese sulle conseguenze della nuova legge sulla Posta, delle relative ordinanze e delle conseguenti decisioni dell’Azienda, il sindacato di categoria e l’unione sindacale avevano chiesto con settimane di anticipo un incontro coi deputati ticinesi a Berna naturalmente prima del voto. La deputazione ha invece dato disponibilità all’incontro solamente per il 21 febbraio dell’anno prossimo.

Graziano Pestoni a nome dell’USS e Marco Forte per Syndicom sono delusi: “stiamo assistendo allo smantellamento sistematico degli uffici postali, anche di quelli di medie dimensioni, come pure al peggioramento di altri servizi, come quello della distribuzione. Syndicom e USS Ticino si aspettano una maggiore sensibilità verso i dipendenti da parte di un’azienda di proprietà della Confederazione. Syndicom e USS Ticino auspicano vivamente che, il prossimo 30 novembre, la Deputazione unanime, sostenga tutte le proposte atte a salvaguardare i servizi postali”.

Il Partito Comunista esprime solidarietà alle organizzazioni sindacali dei postini e deplora la mancata disponibilità dei deputati ticinesi alle Camere federali per coordinare l’azione a difesa del servizio pubblico.