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Sì all’abolizione delle armi nucleari: di tutte, non solo di quelle nordcoreane!

L’ONU ha adottato nei giorni scorsi una serie di ulteriori sanzioni economiche contro la Corea del Nord: il piccolo paese asiatico è infatti colpevole di non rinunciare ai suoi programmi di deterrenza nucleare.

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Manifestazione pacifista per le vie di Pyongyang

La decisione non è piaciuta però al Consiglio Mondiale della Pace (WCL), riunitosi ad Atene, e di cui il Movimento Svizzero per la Pace (MSP/SFB) – presente con gruppi a Basilea e in Ticino – è sezione elvetica: il Segretariato internazionale del WCL ha infatti reagito con un sentimento di “grave preoccupazione per la recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU” e ha espresso “solidarietà verso il popolo nordcoreano e il suo diritto a decidere sul proprio futuro indipendentemente e senza intromissioni straniere”.

Socorro Gomes, presidente del Consiglio Mondiale della Pace
Socorro Gomes, presidente del Consiglio Mondiale della Pace

L’importante ONG pacifista, oggi guidata dall’attivista brasiliana Socorro Gomes, è sorta nell’immediato dopoguerra e ha da sempre una spiccata linea anti-imperialista: essa “è a favore dell’abolizione mondiale delle armi nucleari” tuttavia non accetta la propaganda unilaterale volta a demonizzare una sola parte in causa. Il WCL in effetti identifica altrove la vera minaccia: non tanto in Kim Jong Un, quanto piuttosto nel governo statunitense presieduto da Donald Trump e dei suoi alleati regionali che operano da decenni “contro la sovranità della Repubblica Popolare Democratica di Corea (RPDC)”.

In particolare si deplora “il crescente aumento di manovre degli USA, della Corea del Sud e del Giappone in questa regione, come pure la presenza militare di oltre 28’000 soldati americani nel sud della penisola coreana. Il posizionamento del sistema di difesa anti-missile statunitense THAAD nella Corea del Sud costituisce un nuovo passo nella escalation della strategia di minaccia, e rappresenta la possibilità di un attacco preventivo, che esclude la capacità di una ritorsione”.

Il MSP esiste a Basilea e in Ticino
Il MSP esiste a Basilea e in Ticino

“Noi supportiamo e esortiamo alla risoluzione pacifica dei conflitti tra gli USA e la RPDC, come pure alla sostituzione dell’accordo di armistizio del 1953 per un completo accordo di pace tra le due parti. Per ragioni storiche rifiutiamo, che si mini la RPDC con ulteriori sanzioni, che colpiscono soprattutto la popolazione; queste sono in realtà – come già in Libia e in Iraq- una forma di aggressione o di preparazione di un intervento militare. Le legittime preoccupazioni della Corea del Nord non possono essere contrastate con sanzioni o minacce, strangolando un popolo con la forza, per imporre la dominanza geostrategica dell’imperialismo, che rappresenta realmente una minaccia per la pace e la stabilità nella regione.

Il WCL ha concluso sottolineando “il proprio sostegno alla lotta del popolo coreano contro i piani imperialisti, per la difesa della sua sovranità, per la demilitarizzazione e disarmo nucleare nella regione, come pure per la indipendente e pacifica riunificazione delle dure coree”.