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Due ONG internazionali si oppongono alle sanzioni contro la Corea del Nord

Lo scorso 15 agosto il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (ONU) ha accolto una nuova risoluzione che punisce con un ulteriore e più pesante embargo la Repubblica Popolare Democratica di Corea, meglio conosciuta come Corea del Nord. La decisione ha indignato due storiche organizzazioni internazionali riconosciute dallo stesso ONU, le quali si sono subito espresse contro quelli che definiscono essere i piani dell’imperialismo in Asia.

G. Mavrikos con M. Ay durante una riunione all'ONU di Ginevra
George Mavrikos (FSM) con Max Ay (PC Svizzera) durante una riunione all’ONU

La Federazione Sindacale Mondiale (FSM), guidata dal segretario generale George Mavrikos e forte dei suoi oltre 92 milioni di membri ha diramato lo scorso 16 agosto un comunicato di solidarietà con il popolo della Repubblica Popolare Democratica di Corea. E lo stesso ha fatto il Consiglio Mondiale della Pace (WCL) che coordina numerose associazioni attive contro le guerre e l’imperialismo.

La FSM spiega che la tensione odierna nella penisola coreana è provocata dal governo degli Stati Uniti che minaccia la sovranità della Corea del Nord con il pretesto del programma nucleare, quando non solo gli USA continuano a occupare militarmente la parte meridionale della penisola coreana con 28’000 soldati americani, ma persino dispongono loro stessi di un programma nucleare e non si sognano certamente di smantellare il proprio di arsenale atomico. Da che pulpito possono dunque pretendere che lo faccia Pyongyang? La FSM chiede pertanto: la fine delle sanzioni economiche che colpiscono unicamente la qualità di vita dei lavoratori e delle fasce popolari coreane; la fine della presenza di forze militari statunitensi nella regione e la riunificazione pacifica e indipendente delle due Coree.

Socorro Gomes, presidente del WCL a Bruxelles
Socorro Gomes, presidente del WCL durante un convegno contro la NATO a Bruxelles

Il WCL – di cui è membro anche il Movimento Svizzero per la Pace – dal canto suo ha espresso solidarietà al popolo nordcoreano e difendere il suo diritto a decidere sul proprio futuro senza intromissioni straniere. In special modo il WCL condanna il posizionamento del sistema di difesa anti-missile statunitense THAAD nella Corea del Sud che altro non è che un nuovo passo nell’escalation di tensione e che potrebbe rappresentare la possibilità di un attacco preventivo statunitense. Il WCL ribadisce di essere a favore dell’abolizione mondiale delle armi nucleari, purché ciò avvenga in modo reciproco e non solo unilateralmente da parte del paese più piccolo. Inoltre – conclude il WCL – “ricordiamo che sono gli Stati Uniti, che 72 anni fa hanno utilizzato le bombe atomiche contro Hiroshima e Nagasaki, come unico paese reo di tale reato”.