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Il giornale del PC cinese: La morte di Liu Xiaobo è una disgrazia, ma dimostra anche lo sforzo coordinato atto a indebolire la Cina

Pubblichiamo qui di seguito una libera traduzione di un articolo apparso sul Quotidiano del Popolo, giornale edito dal Partito Comunista Cinese, in merito alla morte di Liu Xiaobo

L’Ufficio di Giustizia di Shenyang, nel nord della Cina, ha annunciato che nonostante i grandi sforzi profusi dall’ospedale, Liu Xiaobo è morto a causa di una disfunzione a più organi vitali dovuto ad un cancro al fegato. Aveva 61 anni.

Durante una conferenza stampa, il suo medico principale, Liu Yunpeng, ha spiegato come l’ospedale della China Medical University, dove Liu era ricoverato e seguito da una squadra medica che comprendeva anche due medici stranieri provenienti dalla Germania e dagli Stati Uniti, ha fatto del suo meglio per salvarlo. Liu stesso sottolineò a più riprese che l’ospedale stava facendo “ogni sforzo” possibile per il suo trattamento medico.

Durante le sue ultime ore, Liu è stato accompagnato da sua moglie e dai suoi parenti. La famiglia ha riconosciuto gratitudine per il duro lavoro di tutti i medici e infermieri che sono stati vicini a Liu fino all’ultimo.

Nel dicembre 2009, Liu Xiaobo fu condannato a 11 anni di carcere per incoraggiamento alla sovversione del potere statale. Dopo che gli fu diagnosticata una particolare forma di cancro al fegato difficile da trattare, egli fu subito rilasciato in libertà condizionata e trasferito in ospedale allo scopo di garantirgli una migliore assistenza medica. Positiva fu la considerazione di molti che in tutto il mondo applaudirono alla decisione compassionevole di concedergli le migliori cure mediche possibili, anche se “altri” hanno approfittato della situazione per rivendicare molto di più.

La morte di Liu è, senza dubbio, una grande disgrazia, aggravata dalla politicizzazione della sua morte.

Concedendogli il Premio Nobel, l’Occidente ha dimostrato come Liu non fu che una pedina nel gioco atto ad indebolire la Cina. In questi giorni, a distanza di alcuni ore dalla sua dipartita, alcuni continuano ad approfittare della sua morte per rovinare l’immagine della Cina e incoraggiare forme di dissenso.

Rimangono i dubbi sulle pressioni occidentali che volevano garantire a Liu diverse cure mediche, in particolare se esse furono davvero spinte dalla sincera volontà di aiutare Liu a guarire dal suo male, o furono invece semplicemente strumentalizzate al fine di portare a determinati cambiamenti politici in Cina.

La morte di Liu Xiaobo, seppur sfortunata, dovrebbe far riflettere su come molti in Occidente rimangono ostili agli attuali sviluppi politici della Cina.

È assurdo affermare che la Cina si oppone alla democrazia e ai diritti umani semplicemente perché il suo sistema è diverso da quello Occidentale. Quello di cui si oppone la Cina è la politicizzazione del caso di Liu e di qualsiasi forma d’interferenza nei suoi affari interni.