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Il presidente cinese Xi Jinping invita i filosofi a “sinizzare” il marxismo-leninismo.

Dopo aver ribadito che gli istituti scolastici del Paese “sottostanno alla direzione del Partito Comunista Cinese” e che “l’educazione superiore deve essere guidata dal marxismo” come abbiamo riportato in questo articolo, ora il presidente cinese Xi Jinping si è rivolto direttamente ai filosofi, invitandoli a “sinizzare” il marxismo-leninismo.

xi_maoL’occasione di una tale indicazione di lavoro è arrivata con la commemorazione del 40° anniversario della fondazione dell’Accademia cinese delle scienze sociali. I ricercatori di filosofia e di scienze sociali dovranno non solo concentrarsi sullo sviluppo del “socialismo con caratteristiche cinesi, sotto la guida marxista”, ma ricordarsi che le scienze sociali non sono neutrali, ma devono contribuire allo sviluppo e alla stabilità della Repubblica Popolare.

Sembra quasi di riascoltare Mao Zedong, quando spiegava che non esiste una sola cultura: ogni classe sociale ha la sua cultura, perché ogni cultura riflette gli interessi economici e sociali nonché la concezione del mondo della classe che li esprime.

Confucio, Mencio, Laozi, e altri maestri di una tradizione filosofica millenaria vanno sì riscoperti, ma non per relativizzare il marxismo, ben al contrario: per metterli al servizio della cultura socialista! Gli studiosi sono stati chiamati quindi dal Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese a rafforzare l’influenza della filosofia cinese, pur restando ferma la stella polare del marxismo-leninismo. Nessun relativismo possibile: i pensatori antichi devono rafforzare ulteriormente il socialismo, relazionandolo all’identità nazionale e alle tradizioni popolari.