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L’indipendenza del servizio civile è in pericolo: il CIVIVA riunito in assemblea a Berna lancia l’allarme.

Alois Vontobel è uno dei rappresentante di CIVIVA, una sorta di “sindacato” svizzero dei civilisti. Egli rappresenta gli interessi dei giovani che, rifiutando il servizio militare, lavorano a favore della collettività in vari ambiti di utilità pubblica come case anziani, scuole, ospedali, fattorie, associazioni no-profit, ecc. E’ lui a curare l’editoriale dell’ultimo numero de “Le Monde Civil”, giornale dell’associazione di categoria, in cui tira l’allarme sul fatto che i giovani svizzeri tendono a ritenere il servizio civile e l’obiezione al militarismo come un diritto acquisito, mentre in realtà esso è costantemente sotto attacco da parte della destra.

CIVIVA è l'associazione mantello svizzera che opera a favore del servizio civile
CIVIVA è l’associazione mantello svizzera che opera a favore del servizio civile

E proprio in riferimento a questo rischio l’editoriale di Vontobel si intitola “Ma dov’era il PS”? Lo scorso 16 marzo 2017, infatti, nel momento in cui in consiglio nazionale si doveva votare la mozione della commissione federale sulla politica di sicurezza che chiedeva di trasferire la competenza del servizio civile al Dipartimento federale della difesa, ben 12 deputati del Partito Socialista non hanno votato. La mozione è così stata approvata con 94 voti contro 85, mettendo in pericolo l’indipendenza del servizio civile dalle strutture militari. A scandalizzare l’editorialista è il fatto che solo 23 minuti prima del voto gli assenti del gruppo socialista erano solo2, ciò significa che almeno 10 consiglieri nazionali PS si sono assentati proprio al momento del voto su un tema centrale per i diritti dei giovani.

CIVIVA nei giorni scorsi ha pure tenuto la propria assemblea generale al Käfigturm di Berna, dove è stato preso congedo dal suo presidente, l’ex-consigliere nazionale ecologista Heiner Studer, che ha ceduto il testimone a un altra deputata verde, Lisa Mazzone e a Samuel Steiner, già segretario generale dell’organizzazione. Studer aveva guidato il sodalizio con impegno, e ha ricordato la grande vittoria del 2009 quando anche grazie all’impegno delle associazioni a favore dell’obiezione di coscienza fu abolito l’esame di ammissione: prima di allora infatti ogni coscritto che voleva prestare servizio civile doveva passare un interrogatorio di fronte a una commissione inquisitrice che doveva confermare il conflitto di coscienza.