Chi c’è dietro alle “notizie false”? I media mainstream utilizzano video ed immagini farlocche

Le corporations dei media mainstream sono disperate. Vogliono sopprimere i media alternativi ed indipendenti che si trovano online, che catalogano come diffusi di “notizie false”. I lettori vengono avvertiti sui social networks di non consultare determinati siti. Lo scopo di questa iniziativa è quello di infangare il giornalismo onesto e il rispetto della verità nei media. La nostra analisi conferma che i media mainstream sono regolarmente e sistematicamente coinvolti nell’arte di distorcere i fatti e di ribaltare la verità. Sono loro gli architetti delle “false notizie” e delle “bufale” che nessuno ha il coraggio di nominare. Un modo abituale di stravolgere la realtà avviene con l’uso di video ed immagini false da parte dei media mainstream.

Quattro casi famosi di stravolgimento della realtà
Questi sono quattro esempi e ce ne sono molti di più. La manipolazione di video ed immagini è abitudine. In qualche caso sono stati scoperti dagli stessi lettori, dai media indipendenti e nei social networks. In molti casi non vengono scoperti e quando vengono scoperti i media faranno le scuse ed accamperanno errori tecnici o materiali: “abbiamo ricevuto il video sbagliato”. Ciò che è importante evidenziare è che questi stravolgimenti della realtà operati dai principali mezzi di comunicazione, sono sempre voluti.


1. Copertura informativa fatta dalla CNN delle rivolte del 2008 in Tibet : I poliziotti cinesi indossavano uniformi di color kaki (in uso a forze indiane) e baffi di stile indiano. 

Vedi il video qui: il filmato che accompagnava la cronaca di John Vause non aveva niente a che fare con la Cina. I poliziotti ritratti nei video non erano cinesi, ma poliziotti indiani nella loro tipica uniforme kaki dello Stato nordoccidentale dell’Himachal Pradesh, in India. Gli spettatori erano condotti a credere che le dimostrazioni in Cina erano pacifiche e che la gente veniva comunque arrestata dai poliziotti cinesi. Al minuto 1′.27-1′.44″ del video vengono mostrati “poliziotti cinesi” in alcune manifestazioni che includevano monaci buddisti. I poliziotti cinesi vengono mostrati vicino ai monaci tibetani. Sono questi dei poliziotti cinesi della Provincia di Gansu o di Lhasa, la capitale del Tibet, come riportato dal giornalista della CNN John Vause?

Collegamento dalla Cina, 14 marzo 2008

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Nelle immagini sopra si possono vedere gli asseriti “poliziotti cinesi” mentre reprimono manifestanti tibetani in Cina. CNN, 14.3.2008, min. 1’38″, 1’40″

Le loro uniformi kaki con berretto verde sembrano aver l’impronta del periodo coloniale britannico. Le uniformi color kaki furono introdotte per la prima volta nella cavalleria britannica in India nel 1846. Kaki significa polvere in lingua Hindu e in Persiano. Inoltre, questi poliziotti con uniforme kaki e baffi non sembrano per nulla cinesi. Guardate attentamente. Sono poliziotti indiani.

Il videotape mostrato il 14 marzo 2008 dalla CNN non è proveniente dalla Cina (Provincia di Gansu o Lhasa, capitale del Tibet). Il video è stato ripreso nello Stato di Himachal Pradesh, in India. Il videotape delle proteste per il Tibet in India è stato usato dalla CNN per descrivere asserite manifestazioni pro Tibet in Cina. La CNN ha miracolosamente fuso i due paesi in uno solo.

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2. Cronaca della Guerra in Libia fatta dalla BBC nel 2011.

Piazza Verde a Tripoli. I Libici celebrano la “liberazione” e la vittoria delle forze ribelli su Gheddafi sventolando bandiere indiane. Vedi il video qui.

Esaminate il video: non è la Piazza Verde e non sono le bandiere di Re Idris quelle sventolate. E’ il tricolore indiano (arancio, bianco e verde) e la gente riunita, sono indiani. Forse non l’avete ancora notato. E se non l’avete notato “sarà probabilmente un errore”. Giornalismo superficiale alla BBC o fabbricazione palese ed aperta di bugie? Riconoscete la differenza tra le bandiere?

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A sinistra la bandiera indiana, a destra quella libica di Re Idris adottata dai cosiddetti ribelli
Non c’è stata infatti nessuna celebrazione in Piazza Verde, ma un massacro sponsorizzato e coperto dalla NATO che ha causato diverse migliaia di morti. Ma la verità non poteva essere mostrata nelle televisioni. L’impatto dei bombardamenti NATO doveva essere coperto ed offuscato. I ribelli sono stati proclamati come “liberatori”. I bombardamenti NATO erano giustificati dall’intento di salvare le vite dei civili, sotto il mandato della coalizione R2P. Ma la verità era tutta un’altra: la popolazione civile era terrorizzata dai “ribelli” sponsorizzati dalla Nato. Le immagini hanno dovuto essere fabbricate e cambiate per conformarsi al “consenso NATO”. La morte e la distruzione sono state rimpiazzate da false assemblate immagini  di celebrazione e liberazione.

Vedi l’articolo completo su Global Research

3. La CNN e la BBC sull’11 settembre. False notizie sul collasso dell’edificio n.7 del WTC ancor prima che si verificasse.

Le bugie più mostruose concernono gli annunci della BBC e della CNN nel pomeriggio dell’11 settembre riguardo al collasso dell’edificio n.7 del WTC (l’Edificio Solomon). Il servizio della BBC andò in onda alle 17:00, 21 minuti prima che il collasso si verificasse, facendo indelebilmente supporre che si conoscesse in anticipo il collasso dell’edificio n.7. Il conduttore della CNN Aaron Brown annunciò che l’edificio “o è collassato o sta collassando” circa un’ora prima che questo accadesse.

Cfr. le immagini sottostanti: a quell’ora l’edificio n. 7 è ancora in piedi.
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Nell’imm: Il conduttore CNN Aaron Brown sembra avere dei problemi a rendersi conto di quello che sta vedendo un minuto dopo aver annunciato che l’Edificio n.7 del WTC, il cui profilo eretto è chiaramente visibile nella sua veduta verso il Trade Center, è collassato o sta collassando. 
4. Gli attacchi terroristici del 4 marzo 2016 a Bruxelles. I media belgi usano immagini dell’attacco all’aeroporto di Mosca del 2011.

La testata di Bruxelles Dernière Heure su dhnet.be, così come La Libre, riferiscono sugli attacchi fornendo delle immagini video asseritamente provenienti dalle telecamere a circuito chiuso dell’impianto di sorveglianza dell’aeroporto. Il video pubblicato era falso, come documentato da un blog apparso su Media Part. Il video si riferisce all’attacco terroristico perpetrato all’aeroporto di Mosca Domodedova il 24 gennaio 2011 (postato su Youtube nel Novembre 2013). Il servizio di DHnet.be sull’attacco all’aeroporto di Bruxelles ha usato il video dell’attacco di Mosca del 2011, sovrascrivendo la data dell’attacco di Bruxelles (22/3/2016) sul supporto originale del video russo.
Sotto si vede lo screenshot del servizio di DHnet.

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E lo screenshot di quello de La Libre su http://lalibre.be,
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E questo è lo screenshot dell’attacco terroristico del gennaio 2011 all’aeroporto internazionale Domodedova di Mosca pubblicato su You Tube nel 2013 con l’intero video dell’attacco di Mosca:
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Note conclusive

Le bugie e la fabbricazione dei media mainstream non sono il risultato di un giornalismo superficiale o di errori materiali od inconsapevoli. Sono falsità deliberate e volute, tese ad ingannare il pubblico. I media mainstream usano d’abitudine e sistematicamente false immagini e falsi video nella loro copertura mediatica della guerra in Siria. La campagna dei media mainstream contro i media indipendenti ed alternativi cela la limitazione alla libertà di espressione.

La fonte originale di questo articolo è Global Research
Copyright © Prof Michel Chossudovsky, Global Research, 2016