Gli studenti del Locarnese insorgono contro i nuovi orari ferroviari. Sollecitato anche il governo!

Dopo i loro colleghi sottocenerini, ora anche gli studenti universitari del Locarnese insorgono contro il nuovo orario ferroviario che entrerà in vigore a giorni e che crea problemi di mobilità (e di costi) ai giovani che si recano negli atenei d’oltre Gottardo. “Mantenere la qualità attuale dell’offerta ferroviaria sulla linea Locarno-Domodossola” è infatti la petizione on-line promossa da Daniel Mutti e che nel giro di poco tempo ha superato le mille sottoscrizioni. Ma non è tutto: il promotore ha ora deciso infatti di lanciarne una identica ma rivolta in modo formale al Granconsiglio del Canton Ticino e che potete scaricare qui, e firmare anche voi, inviando il formulario all’indirizzo indicato!

Le FART che gestiscono la linea ferroviaria della Centovallina che tramite Domodossola collega Locarno alla Svizzera francese hanno infatti comunicato che il nuovo piano orario implicherà la soppressione delle ultime due corse internazionali, quelle delle ore 18.48 da Locarno verso Domodossola e quella delle 20.25 da Domodossola verso Locarno. Per spostarsi verso le rispettive città università gli studenti dovranno quindi utilizzare la corsa delle 17.48, che implica il pagamento di un biglietto per un costo supplementare di circa 20 franchi. Per il ritorno invece dovranno pagare il biglietto fino a Domodossola e anche qui ad un prezzo maggiorato. In alternativa devono fare la nuova tratta AlpTransit, arrivando a destinazione con un’ora e mezza di ritardo su treni verosimilmente pieni zeppi di studenti di altre centri ticinesi.

Il deputato comunista Ay ha interrogato il governo
Il deputato comunista Ay ha interrogato il governo

Le FART hanno già informato che di questa petizione non gliene importa assolutamente nulla e che la decisione è irrevocabile. Una risposta che non è piaciuta al deputato in Granconsiglio Massimiliano Ay del Partito Comunista, che ha prontamente interrogato il governo ticinese: il Cantone ha infatti in mano oltre la metà del pacchetto azionario dell’azienda di trasporti locarnese.

Il deputato comunista chiede in particolare all’esecutivo se condivide la rivendicazione espressa dagli studenti “atta a mantenere (almeno) le corse del venerdì e della domenica della Centovallina per permettere agli studenti ticinesi di poter tornare a casa, rispettivamente ai propri atenei, in orari sopportabili e a costi sostenibili?” e si spinge anche più in là: “il Consiglio di Stato è pronto a farsi carico, calcolando l’importanza strategica per il Cantone degli studenti universitari, unica risorsa per lo sviluppo del Ticino, dei maggiori costi causati ai giovani e alle loro famiglie da questo cambiamento di orario?”.