Rossi… a geometria variabile! La dura differenza tra satira e realtà



Chi voleva capire ha capito. Chi non vuole capire, non capirà mai.

Una frase buona per tutte le stagioni.
Anche per questa calda estate, resa ancor più bollente da tentativi di golpe in Turchia, terrorismo e presidenziali statunitensi.

Quest’ultima tematica, in particolare, ha generato dibattito: una polemica scaturita da una conferenza organizzata a Bellinzona dal Partito Comunista, che ha avuto l’ardire di domandarsi su quali basi poggiasse il successo di Donald Trump. E, come se non bastasse, invitando un politologo e giornalista americano, Andrew Spannaus, che ha cercato di delineare motivi e natura del radicamento sociale costruito dal tycoon newyorkese.

13817248_10209881608054260_1342462187_nPerché, ovviamente, il consenso di cui gode Trump (come nel caso, per certi versi speculare, di Bernie Sanders) fonda le sue radici nella complessa situazione in cui versa la società statunitense: l’obiettivo era capire qual è questa situazione, e tale esercizio portava automaticamente a discostarsi da facili semplificazioni, e letture macchiettistiche della realtà (a cui è ormai molto avvezza la maggior parte della sinistra).

In un comunicato stampa emanato dal PC venivano delineati i tratti generali di questa discussione, evidenziando il ruolo nefasto per il mondo e per la sinistra giocato da un personaggio come Hillary Clinton, con tanto di indicazione di voto per la candidata del Partito per il Socialismo e la Liberazione (PSL) Gloria La Riva, marxista, nota attivista contro le guerre (comprese quelle della candidata “democratica”). (1)

Apriti cielo. Strali contro il PC, accusato di sostenere Trump e di essere passato tra le fila del “fascismo nordamericano”: evidentemente la dittatura del pensiero unico neo-liberale, ormai dilagata a sinistra, non solo non permette più di avere opinioni alternative, ma colpisce tout-court chi si azzarda a pensare e riflettere.

Particolarmente veemente l’attacco di Martino Rossi, che sul social network Facebook ha espresso in forma satirica il proprio disgusto nei confronti del Partito Comunista, e del suo segretario Massimiliano Ay, rei – secondo il socialista luganese – di essere ormai affratellati al controverso candidato anti-establishment Donald Trump. Tesi che non corrisponde per nulla al vero, ma il motto orwelliano secondo cui «l’ignoranza è forza» evidentemente piace tanto a Trump, quanto a certi socialisti ticinesi: purché si possa mettere in cattiva luce gli avversari e trarne profitto.

Si direbbe che ormai vent’anni di mazzate raccolte dall’odiata Lega dei Ticinesi, abbiano indotto molti socialisti nostrani a credere che tanto valeva replicare i metodi del Mattino della Domenica, pur di bloccare la drammatica erosione di consensi. Come del resto prova il discutibile esperimento mediatico “GAS”, patetico e dannoso tentativo a sinistra di «farsi capire dalla gente» con toni e modalità à la Via Monte Boglia.

Gianni Pittella, capogruppo dell'Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, arringa la folla attiva nel golpe del Maidan, in Ucraina. Ben visibili le bandiere dell'organizzazione neo-nazista Svoboda.
Gianni Pittella, capogruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici, arringa la folla attiva nel golpe del Maidan, in Ucraina. Ben visibili le bandiere dell’organizzazione neo-nazista Svoboda.

Del resto il know-how editoriale che permise la nascita del Mattino di Bignasca pare venisse proprio da casa socialista, nella persona dell’allora presidente in carica del PSU Dario Robbiani, più volte indicato come eminenza grigia del foglio leghista (2). Tanto vale ricordarlo, dato che – come diceva il filosofo tedesco Hegel – spesso «ciò che è noto, non è conosciuto». Ma erano altri uomini e altri tempi, e oggi anche figure eminenti e autorevoli come Martino Rossi sembrano volersi lasciar andare alla politica urlata e spettacolarizzata, in virtù della quale bombardare a casaccio sarebbe meglio che confrontarsi e costruire ponti. Un vero peccato.

Coloro che i socialisti credevano fossero dei "democratici"
Il Battaglione Azov, unità militare di fede neo-nazista, distintasi per ripetuti crimini ai danni della popolazione russofona (e non soltanto)

Una tendenza – quella che preferisce l’aggressione al dialogo – che potrebbe rinviare alle scelte di politica estera ultimamente molto care al socialismo europeo, che ha supportato – e più volte promosso direttamente – la dottrina della guerra umanitaria, di cui ancora oggi paghiamo il prezzo attraverso il dramma subito dai migranti, il terrorismo e l’instabilità internazionale. Chiedere al “compagno” Tony Blair, grande fautore di questa nuova sinistra, per credere (3)

Una tendenza tanto inquietante e approfondita, quella in voga tra i socialisti europei che – facendo il verso a Martino Rossi – si potrebbe redarre un comunicato analogo al suo.

Resti umani nella casa dei sindacati bersaglio dei golpisti ucraini sostenuti dai socialisti europei
Il rogo della Casa dei Sindacati di Odessa, in cui sono stati brutalmente bruciati vivi gli oppositori della giunta ucraina sostenuta dall’UE e dai socialisti europei

KIEV (Ucraina) – I socialisti di tutta Europa salutano con commozione l’ascesa al potere della nuova giunta governativa, che comprende anche i neonazisti di Svoboda, oltre che ministri di nazionalità statunitense, decisi a perseguire gli interessi del popolo ucraino: i compagni/camerati potranno ora traghettare l’Ucraina nella grande famiglia europea, scongiurando l’espansionismo del leader russo Vladimir Putin – ennesimo nuovo Hitler, che cova nel suo deprecabile DNA slavo il desiderio di distruggere l’Impero della libertà e della democrazia a stelle e strisce, e che rifiuta di cedere all’Europa, il tanto sospirato e meritato Lebensraum. Bombardando incessantemente civili, bruciando vivi sindacalisti, impiccando donne gravide agli alberi e sotterrando vivi i nemici della democrazia e della libertà, i partigiani dell’Unione Europea stanno resistendo coraggiosamente alle mire putiniane: menzione particolare meritano in tal senso gli squadroni della morte dell”organizzazione neonazista Pravy Sektor, anch’essa tra le avanguardie del lume europeista nelle tetre lande orientali.

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Solo i comunisti si mobilitarono subito contro i golpisti ucraini

La grande capoccia del socialismo europeo, Martin Schulz, ha già compreso Svoboda tra i suoi interlocutori (4), e non mancherà di fornire instancabile appoggio alle forze del Bene, come del resto hanno già fatto, in tempi non sospetti, diversi giovani socialisti svizzeri, promotori di una meritoria campagna a favore della martire per la libertà Julia Tymoshenko, oppure il capogruppo dei socialisti europei a Bruxelles Gianni Pittella, che ha arringato corraggiosamente i compagni/camerati neonazisti nelle piazze di Kiev.

La differenza è una sola: a differenza di quanto espresso da Rossi, questa non è satira, ma – seppur sommariamente – la realtà. Quella che il politico luganese e molti altri in Ticino, in Europa, fingono di non vedere. È proprio il caso di terminare come si era iniziato. Dando la parola ad un adagio popolare, che recitava …un bel tacer non fu mai scritto.

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Note:

1.  Comunisti con lo sguardo all’America. «Tanti auguri a Gloria La Riva, la candidata di cui nessuno parla», da Ticinolibero, http://www.ticinolibero.ch/comunisti-con-lo-sguardo-allamerica-tanti-auguri-a-gloria-la-riva-la-candidata-di-cui-nessuno-parla/

2.  «[…] Il Mattino è diventato quello che è diventato grazie al concorso di tanti, in parte insospettabili, in parte sospettabilissimi, che hanno alimentato la macchina da guerra del Nano celandosi dietro la sua firma, ad appellativi improbabili o a sigle generiche. Dario Robbiani, che fungeva da consulente per la comunicazione ed era al tempo stesso presidente del Partito socialista unitario, è stato la punta dell’iceberg di questo collateralismo, a cui hanno preso parte, per le ragioni più diverse, un po’ tutti, giuristi, giornalisti, portaborse, intellettuali di varia estrazione, e persino politici non necessariamente leghisti, inclini alla doppia morale. […]», da Giovanni Galli, Il Mattino compie vent’anni. Un fenomeno editoriale, il braccio armato della Lega, Corriere del Ticino, http://www.cdt.ch/commenti-cdt/commento/21373/il-mattino-compie-vent-anni-uella.html

3.  «Iraq War Families Campaign Group try to raise total of £150,000 for legal assessment and possible private prosecution», da Esther Addley, Iraq war families crowdsource for funds to sue Tony Blair, The Guardian, https://www.theguardian.com/uk-news/2016/jul/19/iraq-war-families-crowdsource-for-funds-to-sue-tony-blair

4.  «A queste parole ha risposto Argiris Panagopoulos, rappresentante della Lista Tsipras: «è una vergogna sentire quanto dichiarato da Schulz, riguardo un dialogo tra Eu e i neonazisti ucraini. Non solo per il dolore che hanno provocato i nazisti nella stessa Ucraina ma anche per il fatto che la nostra Europa è nata dalla resistenza e la vittoria contro coloro che Schulz vorrebbe invitare al dialogo. Con i neonazisti non si dialoga. Si dialoga con chi crede nelle democrazia, la solidarietà e la giustizia sociale in Ucraina e nel resto dell’Europa».», Da Simone Pieranni, Schulz: «Sì, trattiamo anche con Svoboda», Il Manifesto, http://ilmanifesto.info/schulz-si-trattiamo-anche-con-svoboda/