/

L’ex-capo dei servizi segreti Peter Regli: un divisionario un po’ confuso?

Qualche sera fa ho preso parte alla conferenza del divisionario Peter Regli a Muralto organizzata dall’UDC. E’ evidente che le nostre visioni sulla politica della difesa e sul ruolo delle forze armate svizzere non siano coincidenti, ma speravo che un personaggio del calibro di Regli potesse fornire qualche riflessione e qualche analisi seria e, anche, possibilmente equilibrata sulla situazione della sicurezza internazionale. Lo dico perché Regli non dovrebbe essere un accaldato oratore del Primo agosto, bensì un alto ufficiale dell’esercito e dei servizi di informazione della Confederazione, con un passato nei corpi diplomatici svizzeri e tuttora collaboratore del Consiglio federale. E – per amor di patria! – rinuncerò a trattare in questo articolo l’affare Bellasi e quello dei legami con il regime dell’Apartheid…

Nulla di tutto quanto auspicavo si è avverato. Sembrava anzi che fossi finito in un’assemblea del rete anti-sovietica “Gladio” durante la guerra fredda. La sinistra (quale? il PS eurocentrico forse?) sarebbe addirittura indottrinata da Mosca, ha affermato noncurante del ridicolo il divisionario. E se per lui – collaboratore del governo – i socialisti (che al governo ci stanno) sono degli “irresponsabili”, non vi dico le sferzate lanciate contro i Verdi. E visto che Syriza e Podemos sono “estremisti”, chissà come definirebbe la lista del PC…

Il primo quarto d’ora è stato un elenco di insulti gratuiti nei confronti del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin. Non male per un esponente della Confederazione che ha appena finito di celebrare il 200° anniversario delle relazioni diplomatiche con Mosca, e non male per un relatore che parla davanti all’UDC che, a parole, appoggia la cooperazione fra Svizzera e Russia.

“Il mondo è una polveriera…” – ha esordito Regli – “…e Putin è il piromane”. Sarebbe infatti del capo del Cremlino la responsabilità di aver “riportato la guerra in Europa” per stroncare la rivolta filo-UE di piazza Maidan a Kiev. L’UE, gli USA e la NATO invece sembrano non aver nessunissima responsabilità. D’altronde nella visione manicheista della realtà dimostrata da Regli, Putin è colui che dirige “la dittatura russa” contro “il mondo libero”. Oltre ai contenuti, davvero, mi sembra di essere tornato a prima del 1989. Ora, ognuno può giudicare il presidente russo come meglio crede, e io sostengo i comunisti russi che stanno pur sempre all’opposizione, ma da parte di un membro di alto grado delle istituzioni neutrali del nostro Paese non sarebbe opportuno un maggiore equilibrio? Definire Bielorussia, Kazakistan e Kirgizistan dei “poveracci” è forse l’ approccio scientifico che imparano i nostri diplomatici quando vanno in giro per il mondo?

Regli ha poi continuato attaccando l’Iran sciita, ritenuta la responsabile della guerra nello Yemen, quando in realtà mi risulta che a bombardare quel paese siano le truppe di Barack Obama e, per di più, per tutelare un regime criminale di integralisti sunniti. E che dire del presidente turco Recep Tayyip Erdogan etichettato come un elemento “pericoloso” che potrebbe destabilizzare la regione? Ma non erano proprio i governi occidentali, fino a pochi anni fa, a lodare Erdogan come un politico moderno, moderato e quant’altro? Il divisionario ha poi tuonato giustamente contro l’ISIS e Al-Baghdadi, ignorando però del tutto che l’ISIS venne creato da Washington (su ammissione della stessa Hillary Clinton) per rovesciare i governi laici di Libia e poi di Siria, contribuendo proprio a creare quella polveriera di cui Regli accennava in apertura.

E infine l’ultima parte del comizio. Il nemico vero del “mondo libero” non sta a Est o nel Medio Oriente, in realtà sta ancora più in là e cioè la Cina, i cui comunisti si stanno riarmando per conquistare il mondo (forse però dopo i musulmani) e a Regli “vengono i brividi”. Per questo il divisionario invitato dalla destra nazionalista loda la NATO “in difesa delle provocazioni russe”; per questo loda i filo-europeisti in funzione avversa all’Unione Economica Euroasiatica; per questo loda l’impegno svizzero nelle missioni militari all’estero di “partenariato per la pace”.

Ma allora l’UDC che posizione ha? Lo dico perché nessun esponente dell’UDC (e in sala c’erano candidati, deputati uscenti e dirigenti) ha osato ribattere a Regli.

Ma l’UDC non era contro la presenza di soldati svizzeri armati fuori dai confini nazionali? Ma l’UDC non è risolutamente contro la NATO e l’UE? Ma l’UDC non propone di migliorare le relazioni con l’Eurasia e la Cina? E questi signori si definiscono patrioti? E’ la nuova frontiera del patriottismo dei seguaci di Blocher & Co.? Illudere l’elettorato, usare una retorica nazionalista per poi piegarsi ai consigli euro-atlantici di Peter Regli?

Massimiliano Ay, segretario del Partito Comunista

Massimiliano Ay

Massimiliano Ay è segretario politico del Partito Comunista (Svizzera). Dal 2008 al 2017 e ancora dal 2021 è consigliere comunale di Bellinzona e dal 2015 è deputato al parlamento della Repubblica e Cantone Ticino.

Lascia un commento