Una “Festa della Scuola” a Lugano per chiedere meno allievi per classe, mense e doposcuola.

Si è tenuta al Padiglione Conza di Lugano lo scorso 20 settembre la Festa della Scuola organizzata dal sindacato svizzero dei servizi pubblici VPOD, promotore di un’iniziativa popolare “Aiutiamo le scuole comunali. Per il futuro dei nostri ragazzi” che fra pochi giorni sarà messa in votazione presso i cittadini del Canton Ticino. L’evento, che ha riunito qualche centinaio di persone, ha saputo riunire la sinistra nelle sue varie anime intorno a un dibattito sulla scuola pubblica e sulle necessità di questa fondamentale istituzione. Oltre a vari esponenti del Partito Socialista, fra cui l’ex-presidente della sezione socialista di Lugano Marilena Ranzi Antognoli, la municipale della città Cristina Zanini Barzaghi e il presidente sezionale del PS e segretario cantonale della VPOD Raoul Ghisletta, vera anima della serata, era presenta una delegazione del Partito Comunista guidata dal segretario politico Massimiliano Ay e dal responsabile della sezione di Lugano Stefano Araujo. Era presente anche il coordinatore della Gioventù Comunista Edoardo Cappelletti.

10665135_10201645744345418_6452681702687958162_nLa giornata ha visto un dibattito sulla scuola, a cui hanno preso parte fra gli altri anche Emanuele Berger, capo della Divisione Scuola del Dipartimento dell’Educazione della Cultura e dello Sport (DECS), che ha anticipato uno studio per una riforma della scuola dell’obbligo che dia importanza al principio dell’integrazione di tutti gli allievi, cioè senza procedere a forme di selezione anticipate e favorendo una didattica differenziata. Proposte che da una decina di anni vengono avanzate peraltro pure dal Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA) presente in sala con alcuni militanti, fra cui i coordinatori Janosch Schnider e Francesco Vitali. Nel dibattito è intervenuto anche Gianluca D’Ettorre presidente del sindacato cristiano-sociale dei docenti OCST che ha lamentato la troppa burocrazia nella scuola e il dialogo non sempre perfetto fra insegnanti  funzionari.

L’evento è poi continuato con momenti ricreativi per i più piccoli con fiabe e posiese di Fabio Pusterla. E molta gente si è avvicinata alle bancarelle delle varie associazioni, fra cui una che presentava specialità alimentari da Russia e Ucraina, particolarmente interessante visto il difficile momento che stanno vivendo quei paesi. Vi era poi uno stand della storica rivista culturale “Verifiche” edita dai docenti progressisti accanto alla bancarella della redazione di “#politicanuova”, la rivista di approfondimento politico edita dal Partito Comunista e che ha suscitato la curiosità dei presenti, in quanto rilancia una testata storica della sinistra ticinese scioltasi una ventina di anni fa.

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(c) Pietro Sibilio, foto

Ora tutti sono concentrarti affinché si voti a favore dell’iniziativa promossa dai sindacati della scuola e che mira a potenziare e migliorare la qualità dell’insegnamento nelle scuole elementari attraverso la diminuzione del limite di allievi per classe dagli attuali 25 a 20; il potenziamento del sostegno pedagogico nelle classi; l’aumento dell’offerta di mense, di doposcuola e di scuole dell’infanzia per tutti; nonché una migliore organizzazione nelle scuole comunali, così da disporre di uguali chances su tutto il territorio.

Sul fronte politico è arrivato il sostegno da parte del PS, del MPS e dei Verdi. Il Partito Comunista ha diramato pure un presa di posizione favorevole poiché tale iniziativa agisce “su più fronti nel campo dell’educazione, si inserisce nel giusto cammino auspicato dal nostro Partito a favore di una riforma complessiva e migliorativa di un fondamentale servizio come la scuola pubblica. Quest’ultima è stata vittima invece negli scorsi decenni di tagli continui e di controriforme imposte dall’alto che non mettono al centro né il benessere dell’allievo, né la figura dell’insegnante”.

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