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Obama odia Cuba e finanzia i social-network …invano!

La notizia giunge dalla Associated Press, ripresa dai siti di quasi tutto il mondo, tuttavia, soprattutto in Occidente, senza troppa evidenza. È diventato di dominio pubblico infatti che gli Stati Uniti hanno creato segretamente attraverso la solita USAID, la cosiddetta Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale, la stessa che dal 1991 investe cifre colossali in Ucraina, solo per fare un esempio, una sorta di twitter cubano, una rete di comunicazione on line con l’obiettivo di indebolire il governo socialista dell’Isola, cercando di fomentare proteste di piazza e movimenti di lotta antigovernativa.

Per prima considerazione occorrerebbe notare che l’USAID, ovunque nel mondo, agisce per la “democrazia”, ovvero si intromette pesantemente nella politica interna delle altre nazioni per tutelare gli interessi degli Stati Uniti e foraggiare economicamente i sostenitori di posizioni funzionali al controllo da parte di Washington delle ricchezze economiche, energetiche e alimentari delle nazioni interessate. Nel caso di Cuba e degli altri paesi socialisti del mondo l’azione è volta ad abbattere i governi legittimi, per portare all’affermazione di gruppi pronti a schierarsi a fianco degli Stati Uniti.

Il nome in codice del progetto avviato a Cuba è “ZunZeneo” e ha coinvolto 40mila persone, nella quasi totalità totalmente estranee e inconsapevoli della reale finalità del social network, che non era quella di conoscere nuovi amici, ma di incrementare la diffusione di idee anti-socialiste e anti-governative.

Si è scoperto anche come il presidente Obama in persona abbia chiesto dal 2009 un costante e cospicuo investimento economico in questo progetto. In conclusione oggi sappiamo con acclarata certezza che Obama odia Cuba e vuole distruggerne il governo. Tuttavia, almeno per questa volta, i 40mila cubani iscritti al social network alla propaganda anti-socialista hanno preferito lo scambio di idee e parole d’amore, dimostrandosi inguaribilmente cubani, convinti che le passioni e il fremito della carne siano più interessanti di poco convincenti proclami politici “per la libertà”, che vorrebbero mettere in discussione i diritti garantiti ai cubani, casa, scuola, lavoro, sanità, e tanto esili e poco rispettati nel resto del Centro-America.

Davide Rossi

Davide Rossi, di formazione storico, è insegnante e giornalista. A Milano dirige il Centro Studi “Anna Seghers” ed è membro della Foreign Press Association Milan.

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