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La solidarietà deve “arricchire” tutte le parti: l’ambasciata venezuelana in Svizzera rilancia l’internazionalismo!

La solidarietà deve essere “attiva”. A dirlo, in apertura del 2° Incontro in solidarietà alla Rivoluzione bolivariana e ai paesi dell’ALBA, l’Alleanza Bolivariana per le Americhe, svoltosi ad Arzo fra il 7 e il 9 giugno 2013, è il primo segretario dell’Ambasciata del Venezuela in Svizzera. Non si tratta, insomma, della mera solidarietà “passiva” fatta unicamente di lettere augurali e conferenze informative, come una stanca prassi ha immesso nell’ambito della sinistra; al contrario occorre che la solidarietà diventi un lavoro serio, attivo, in cui tutte le parti coinvolte si debbano “arricchire”.

CIMG1327E’ un segnale fondamentale per capire le frontiere del nuovo internazionalismo e della nuova cooperazione. Un argine, insomma, anche a chi, a sinistra, ha contrabbandato pratiche di solidarietà umanitaria di stampo più cattolico-missionarista che non socialista: la solidarietà, invece, deve disporre sempre di un chiaro elemento politico non caritatevole e rigorosamente di classe, cioè anti-imperialista. Essa non è buonista e neppure ideologicamente neutra (chi lo fa credere, mente sapendo di mentire, e lo fa spesso per turlupinare i giovani in buona fede che desiderano svolgere del volontariato).

Questa nuova solidarietà attiva deve tralasciare ogni linguaggio sloganistico ultra-politicizzato, operando invece per coinvolgere chi non si ritiene (ancora) di sinistra. Proprio questo è l’insegnamento di Chàvez: riuscire a unire il popolo nel solco del socialismo. Tale è stata l’indicazione esplicita fornita durante le varie assemblee da parte di Federico Jauch, presidente in Ticino dell’Associazione Svizzera-Cuba.

CIMG1305Oltre a ciò occorre anche molta concretezza, come ha insistito già durante la prima riunione plenaria il segretario politico del Partito Comunista ticinese Massimiliano Ay: trovare cioè punti comuni nelle varie lotte popolari che avvengono nei rispettivi paesi favorendo, dove possibile, le comparazioni delle esperienze, per accrescere la coscienza di classe anche qui: in Svizzera il popolo ha lottato (e vinto) contro il tentativo di riforma governativa della cassa pensione (LPP), in Venezuela i diritti pensionatici sono invece un diritto sociale tutelato in modo prioritario dal governo stesso; in Svizzera i diritti sindacali sono fortemente limitati, in Venezuela è invece appena stata varata una nuova legge del lavoro avanzatissima che concede ampi margini di autogestione operaia; in Svizzera manca il salario minimo, in Venezuela esso non solo è garantito ma regolarmente innalzato; in tutta Europa le politiche di “austerity” spingono allo smantellamento del servizio pubblico e dello stato sociale, in Venezuela avviene l’esatto opposto; ecc.

CIMG1399Il seminario è poi continuato con l’analisi dettagliata delle varie attività che già attualmente hanno luogo nel nostro Paese in relazione alla solidarietà coi popoli latinoamericani. Erano presenti per seguire i lavori anche personaggi di alto calibro come l’ex-deputato svizzero Franco Cavalli, l’ex-ambasciatore svizzero in Venezuela Walter Suter, il deputato del Partito Comunista Venezuelano al Parlamento Latinoamericano Carolus Wimmer, l’ambasciatore del governo rivoluzionario venezuelano a Berna Cesar Mendez.

Il prossimo passo sarà quello di connettere le varie esperienze maturate sul campo da numerose associazioni di solidarietà che da anni operano fra Svizzera e America latina in un nuovo sodalizio che funga da referente ufficiale per i paesi che aderiscono all’ALBA.

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